di Paolo Castellano
Il 9 giugno, nelle strade di Berlino e Londra, si è festeggiato l’Al-Quds day. Una celebrazione a livello globale creata nel 1979 dall’Ayatollah Khomeini per chiedere la cancellazione definitiva dello Stato ebraico. Questa marcia viene organizzata ogni anno e, nonostante abbia l’appoggio di un gruppo terroristico come Hezbollah, non è ancora stata vietata nelle due principali città europee. Non sono mancate le polemiche. Come riportano i siti d’informazione Jerusalem Post e The Jewish Chronicle, le comunità ebraiche hanno infatti espresso la loro indignazione con delle contro-manifestazioni e hanno chiesto un giro di vite su coloro che propagano l’antisemitismo invocando l’eliminazione di Israele e dei suoi abitanti.
A Berlino si urla “sionisti siete degli assassini”
Nella capitale tedesca i manifestanti BDS, pro-palestinesi e i supporter di Hezbollah hanno sfilato per le vie del distretto dello shopping, intonando slogan contro lo Stato ebraico come “sionisti siete dei persecutori” e “sionisti ovunque, perderete ovunque”. Secondo la polizia berlinese, alle proteste dell’al-Quds day avrebbero partecipato 1600 manifestanti. Le forze dell’ordine hanno poi separato il contro-corteo organizzato invece da un centinaio di supporter di Israele.
Inoltre, tra la folla del corteo del al-Quds day si sono intravisti cartelli che paragonavano il sionismo al nazismo, bandiere libanesi e i vessilli dei terroristi di Hezbollah. Secondo l’intelligence tedesca, a Berlino operano 250 membri di Hezbollah, gruppo armato libanese ritenuto un’organizzazione terroristica da Stati Uniti, Lega Araba, Canada e Olanda, ad eccezione della Germania.
A Londra si bruciano le bandiere di Israele: “sionisti, i vostri giorni sono contati”
Anche nella capitale inglese è andato in scena lo stesso copione delle proteste di Berlino, ma con qualche tensione in più. “sionisti i vostri giorni sono contati” e “Israele deve essere cancellato dalle mappe” hanno urlato i partecipanti della marcia dell’al-Quds day, mentre al loro fianco sventolavano le bandiere gialle di Hezbollah, sulle quali è disegnato un fucile. A guidare il corteo è stato Nazim Hussein Ali, un esponente islamico che accusò “i sionisti” di aver provocato la tragedia della Grenfell Tower. Alla marcia contro Israele si è unito anche un piccolo gruppo di ebrei ortodossi.
La comunità ebraica londinese e gli attivisti pro-Israele hanno poi organizzato una contro-protesta in cui hanno intonato l’inno nazionale israeliano e la canzone di Netta Barzilai, vincitrice dell’ultimo Eurovision Song Contest. La polizia inglese ha evitato disordini, creando una zona neutra tra i due cortei e disperdendo una schiera di attivisti di estrema destra che voleva impedire il corteo dell’al-Quds day.
Il Regno Unito ha bandito l’organizzazione terroristica Hezbollah, ma esiste un cavillo legale che permette ai sostenitori del gruppo libanese di divulgare la loro ideologia politica. Dunque ogni anno i membri di Hezbollah hanno il permesso di sfilare per Londra urlando slogan di morte nei confronti di Israele nonostante il sindaco della capitale inglese, Sadiq Khan, abbia espresso la volontà di cacciare gli attivisti libanesi.
Photo Credits: (www.thejc.com)