di Ester Moscati
In settembre, a Milano, un incontro per presentare
il lavoro di Gvahim: sostegno agli immigrati in Israele
con laurea e un alto profilo professionale
«Ogni anno si rivolgono a Gvahim diverse centinaia di nuovi immigrati arrivati in Israele da tutto il mondo, che hanno un titolo universitario o più d’uno, e vogliono trovare un lavoro in linea con le scelte di carriera già fatte prima dell’aliyà». Così racconta Daniela Fubini che, in settembre, verrà a Milano a presentare alla Comunità l’associazione di cui è direttore del Marketing, Gvahim, una non profit nata nel 2009 che accompagna gli olim chadashim nel loro riposizionamento professionale in Israele. Degli oltre 1200 olim da tutto il mondo (fra i quali 27 italiani) che hanno concluso il seminario di orientamento professionale, l’88% ha trovato un lavoro soddisfacente entro un anno.
«L’importante per questi professionisti, di un ampio raggio di età, in prevalenza dai 25 ai 55 anni, è non sacrificare le aspettative di carriera in nome dell’aliyà, e poter mantenere se stessi o la propria famiglia facendo un lavoro che li soddisfa e li rende al contempo produttivi nella società circostante. – continua Fubini – Il gruppo più nutrito è composto da olim dalla Francia, il secondo per grandezza dagli Stati Uniti. In generale, la maggioranza proviene da Paesi occidentali, ma si nota una crescita del Sud America. Solo nel 2015 abbiamo preparato all’entrata nel mondo del lavoro 325 olim, mentre 125 giovani laureati dai 21 ai 30 anni hanno partecipato al programma in coordinamento con Masa Journey dell’Agenzia Ebraica facendo stage in aziende israeliane per 5 mesi.
Mi fa piacere portare come esempio la storia di Tana Abeni, ola’ proprio da Milano. Tana dopo la sua aliyà ha lavorato per qualche anno in un ambito che non le interessava particolarmente, come spesso capita agli olim chadashim. È venuta a sapere del Career Program di Gvahim proprio mentre si apprestava a cambiare settore per rientrare in un ambito più consono alla sua esperienza. Con l’aiuto dei seminari e delle ore di consulenza ha individuato il campo che più le interessava, ovvero la gestione di eventi a livello internazionale, ambito per lei non nuovo ma nel quale non aveva trovato il modo di entrare al momento dell’aliyà. Il team di Gvahim le ha proposto una possibile posizione in una delle maggiori agenzie del ramo, e sotto la guida della tutor – anche lei proveniente dal settore eventi e marketing e che conosce bene l’agenzia – a superato i colloqui e negoziato i termini del contratto; Tana ha iniziato a lavorare come responsabile di congressi a poche settimane dalla fine del corso con Gvahim».
Che cosa deve fare un giovane italiano che abbia concluso in Italia il ciclo di studi superiori? Se dovesse scegliere di fare l’Università in Israele, può già avere, grazie a voi, un programma di orientamento?
I programmi di Gvahim si rivolgono agli olim chadashim laureati e non proponiamo al momento orientamento per gli studenti delle università. Una indicazione però è quella di concentrarsi su studi che portino alle professioni più richieste in Israele. Gvahim si rivolge agli olim già arrivati in Israele ma la grande sfida è fare in modo che già all’arrivo i nuovi immigrati abbiano le nozioni, i contatti e le informazioni che permettono loro di entrare subito nel mondo del lavoro. Questo significa formare i futuri olim nei Paesi di partenza. In questo quadro si colloca il programma di Internship con Masa, per studenti che vengono in Israele a lavorare per sei mesi. Un’altra indicazione è di arrivare potendo parlare già un ebraico di base, e senz’altro con un ottimo inglese, passpartout linguistico.
Quali sono i settori lavorativi oggi in Israele che offrono le maggiori opportunità di inserimento professionale?
Ingegneria, economia, ricerca scientifica e alta tecnologia. I lavori più disponibili per i nuovi arrivati sono nel settore high-tech, un settore ampio con molti diversi tipi di posizioni, non solo tecniche ma anche nel marketing. Il marketing e tutto il settore vendite sono utili punti di entrata per gli olim, spesso per un primo lavoro che permette di utilizzare la lingua materna, che è a tutt’oggi un valore in Israele. Questo vale per tutti gli olim, di ogni età.
I nuovi immigrati che arrivano in Israele non solo avendo già studiato, ma avendo anche anni di esperienza lavorativa alle spalle, spesso in diversi Paesi, possono trovare in Gvahim un veicolo per conoscere, attraverso i nostri seminari, la realtà lavorativa israeliana, e prepararsi ad entrarvi.
La nostra formazione copre molti ambiti: dal come ottenere e poi avere successo in un colloquio di lavoro, al come negoziare il salario, gestire i piani pensione, e soprattutto a monte come identificare le aziende o organizzazioni cui mandare il curriculum. Ogni partecipante ai programmi di Gvahim riceve un pacchetto di ore di consulenza di risorse umane, e un tutor personale, che provenendo dallo stesso settore scelto dall’olè può aiutarlo a trovare lavoro dandogli consigli e indicazioni specifiche per il settore stesso, e contattando colleghi e conoscenti per presentare l’olè. È un sistema provato, che funziona da dieci anni e colloca ottimi profili in arrivo da tutto il mondo all’interno del mondo del lavoro israeliano.