di Roberto Zadik
Come Simon Wiesenthal, diversi ebrei divennero cacciatori di nazisti, per cercare giustizia dopo le sofferenze patite duranti i tremendi anni della Shoah. Uno di questi è stato Serge Klarsfeld, ebreo romeno naturalizzata francese che assieme a sua moglie Beate, figlia di un soldato tedesco collaborarono con la giustizia francese e i servizi segreti per la cattura del terribile gerarca nazista Klaus Barbie soprannominato per la sua ferocia, “Il boia di Lione”.
Scappato dal processo di Norimberga, Barbie viveva in Bolivia sotto falso nome, ma nel 1983 grazie all’impegno dei cogniugi Klarsfeld, il gerarca venne estradato nel 1983 dalle autorità francesi e processato nel 1987. Secondo il sito www.i24news.tv la coppia è stata insignita, lunedì scorso, del prestigioso riconoscimento dell’Ordine del Merito di Germania per la cattura di Barbie.
La cerimonia si è svolta a Parigi, lunedì, quando l’ambasciatrice tedesca in Francia, Susanne Wasum Rainer, a Palazzo Beauharnais, ha definito la loro azione contro Barbie come “qualcosa di straordinario, simbolico della politica di riconciliazione tedesca.” La coppia franco-tedesca è stata accolta calorosamente dall’ambasciatrice che ha definito Beate, moglie di Serge, 76 anni “una militante appassionata”.
Figlia di un soldato della Wermacht, Beate Klarsfeld, è diventata famosa oltre che per la cattura di Barbie, per aver denunciato nel 1968 il cancelliere Kurt George Kiesinger per il suo passato nazista. Al suo fianco lunedì, il marito, Serge, 79 anni, è stato invece chiamato dall’ambasciatrice “l’archivista scrupoloso autore di efficaci dossier d’accusa”. Naturalizzato francese, nato in Romania da famiglia ebraica, Klarsfeld, è scappato dalla Gestapo nel 1943 ma ha visto suo padre catturato davanti ai suoi occhi e deportato a Auschwitz Birkenau. Premiati davanti a una cinquantina di persone, fra le quali il presidente del Consiglio rappresentativo delle istituzioni ebraiche di Francia, Crif, Roger Cukierman e il loro figlio Arno Klarsfeld, l’ambasciatrice Rainer nel suo discorso ha elogiato il loro impegno.
“Tutta la vostra vita” ha detto “è stata guidata dalla volontà politica e morale di impedire che i crimini nazisti venissero dimenticati, lottando contro l’antisemitismo nel mondo intero”. Beate Klarsfeld, molto emozionata per questo onore e per le parole dell’ambasciatrice, racconta che ai tempi della sua condanna al carcere dopo la denuncia del cancelliere Kiesinger, suo marito la rassicurò con queste parole profetiche “i tedeschi ti renderanno omaggio, ma quando sarai anziana!”. E la profezia si è avverata lunedì.
La Klarsfeld ha tenuto un discorso concludendo che “la Germania creativa, razionale, generosa e profondamente democratica ci ha messo molto tempo ad ammettere con difficoltà di essere stata precedentemente ad oggi, anche la Germania di Hitler”. Il marito Serge si è definito molto contento di aver avuto ragione “prima che i tedeschi glielo riconoscessero, felice che siamo stati ricompensati per aver sempre lottato, per la cosa più importante ai nostri occhi, la volontà di giustizia”. L’azione di Klarsfeld e la sua tenacia hanno infatti portato alla condanna di Klaus Barbie davanti alla giustizia.