di Paolo Castellano
Quasi 10 anni fa venne pubblicato Start-up Nation (Hachette), un saggio scritto a quattro mani da Dan Senor e Paul Singer sul fenomeno crescente delle piccole aziende di tecnologie comparse in Israele. Come riporta un articolo del Jerusalem Post, negli ultimi anni è stata coniata una nuova espressione per descrivere i fiorenti centri tecnologici israeliani come Tel Aviv e questa nuova definizione è Start-up city. Non c’è da stupirsi quindi se la città israeliana ospiterà la Muni-Expo Urban Innovation Conference: un convegno dedicato alle novità tecnologiche delle smart-city che si svolgerà dal 13 al 15 febbraio. Al grande evento parteciperanno più di 80 delegazioni municipali di tutto il mondo.
Con l’avvento del modello delle smart-city (città intelligenti), che punta alla creazione di strutture urbane tese all’ottimizzazione e all’innovazione dei servizi pubblici, è aumentata la domanda di tecnologie in grado di risolvere l’ampio spettro dei problemi gestionali di una città. Sempre più sindaci e investitori stranieri si recano in Israele per acquisire tecnologie dedicate al controllo dei rifiuti, acquedotti e traffico. I nuovi strumenti sono sviluppati secondo le diverse esigenze: si va dall’applicazione smartphone Waze per navigare nel traffico fino ai tool per garantire la locale cyber-sicurezza.
«È eccitante vedere la quantità di tecnologie israeliane rivolte alle smart-city», ha dichiarato Eyal Feder-Levy, amministratore delegato e cofondatore di ZenCity: una start-up che consente di aggregare e analizzare i feedback dei cittadini attraverso l’intelligenza artificiale.
«Non è una tradizionale fiera espositiva israeliana. Infatti non abbiamo grandi città qui, nessuna grande metropoli. Ma penso che nell’ultimo decennio Israele sia diventato leader nel settore dell’innovazione tecnologica. In questo momento stiamo incrementando le nostre infrastrutture e le tecnologie per la sicurezza digitale», egli ha aggiunto.
Secondo le stime della società di consulenza finanziaria Frost & Sullivan, la fiera delle tecnologie per le città intelligenti potrebbe valere più di 1,5 trilioni di dollari entro il 2020. Tale valutazione potrebbe dare alle start-up israeliane ulteriori occasioni di crescita e applicazioni come l’istallazione di sensori sui lampioni stradali – per spegnerli quando non sono necessari – o la gestione efficiente della spazzatura quando i cassonetti sono colmi di rifiuti.
«Risparmiamo 2 milioni di shekel all’anno grazie al nuovo sistema di organizzazione della spazzatura», ha dichiarato Haim Bibas, sindaco di Modi’in e presidente della Federazione delle Autorità Locali di Israele.
«Stiamo utilizzando dei sensori che abbiamo installato anche nei camion dei rifiuti e nei cassonetti», Bibas ha riferito al Jerusalem Post. «I chip si trovano anche nei cestini. Se ad esempio un cassonetto è vuoto, vuol dire che i servizi di raccolta verranno ridotti. Al contrario, se sono pieni, allora si incrementa il servizio di smaltimento».
Altre start-up israeliane invece stanno sviluppando degli strumenti per il parcheggio e ideando programmi per proteggere “l’Internet delle cose”, una tecnologia molto sfruttata dalle emergenti infrastrutture municipali.
La start-up ZenCity, che sarà presentata all’apertura della conferenza sulle smart-city insieme ad altre 150 aziende, aiuta i funzionari municipali a setacciare cumuli di dati e messaggi, avvisandoli dei problemi e creando una risposta. «Utilizziamo una tecnologia avanzata per capire quali siano le cose importanti per i cittadini», ha risposto Feder-Levy. «E poi condividiamo i feedback con l’amministrazione locale». La piccola azienda si affida all’IA (intelligenza artificiale) e all’apprendimento delle macchine per analizzare automaticamente i feedback, anche attraverso i social media o le mail. Dopo di che, ZenCity condivide i dati raccolti in un software con gli amministratori della città.
I residenti spesso si lamentano delle buche o di marciapiedi ostruiti. «È l’essenza della nostra tecnologia per smart-city», ha spiegato Feder-Levy. «Monitoriamo, estrapoliamo e analizziamo i dati della città per renderla più efficiente e migliorare i suoi servizi».
Al momento le principali lamentele dei residenti in Israele, secondo l’algoritmo dell’IA di ZenCity, sono legate alla “Legge dei supermercati” che potrebbe imporre la chiusura di molti ristoranti e luoghi di svago nei giorni di Shabbat.
I dati di ZenCity mostrano anche che diversi residenti israeliani si sono lamentati delle nuove norme per le biciclette che vietano ai ciclisti di pedalare sul marciapiede. Le municipalità hanno risposto ai loro dubbi attraverso i nuovi strumenti tecnologici.
Situata a Tel Aviv, ZenCity è stata fondata nel 2015 e ha 18 impiegati. L’azienda sta lavorando con 10 città in Israele, negli USA e in Francia e sta portando avanti anche un programma pilota con la città di San Francisco.