di Redazione
A un mese dalla sua scomparsa, all’età di 87 anni per un male incurabile, Ruth Bader Ginsburg, giudice della Corte Suprema americana, sarà ricordata martedì 20 ottobre nell’incontro Ruth Bader Ginsburg, la Giudice Giusta, organizzato dal Teatro Franco Parenti in collaborazione con Gariwo, la foresta dei Giusti, e con il sostegno di #Boycottmanels, un movimento attivo nel boicottaggio di convegni, conferenze e eventi in cui le donne non siano adeguatamente rappresentate.
L’evento avrà luogo alle ore 20.15 nella Sala Grande del Teatro.
Partecipano al dibattito:
Gabriele Nissim, presidente di Gariwo, la foresta dei Giusti
Ilaria Li Vigni, avvocata penalista, studiosa di politiche di genere
Antonio Di Bella, corrispondente dagli USA per la Rai, in collegamento da New York
Introduce Andrée Ruth Shammah
A seguire, la proiezione del film “Alla corte di Ruth – RBG” (titolo originale RBG), documentario del 2018 diretto da Julie Cohen e Betsy West (durata 97 minuti), distribuito in Italia da Wanted Cinema, che racconta la vita e la carriera di Bader Ginsburg e le sue lotte per i diritti delle donne.
Il film sarà proiettato in versione originale con sottotitoli in italiano.
Con questo appuntamento il Teatro Franco Parenti intende inaugurare un percorso dedicato ai grandi personaggi femminili, che hanno migliorato in maniera significativa il nostro modo di vivere e di pensare.
Per Gariwo questo incontro è l’occasione per dare risalto a una donna coraggiosa, che ha compiuto un eccezionale lavoro come magistrato nel campo delle libertà civili e della parità di genere.
Per partecipare alla serata: biglietto € 7 + € 5 di Contributo emergenza al Teatro
Informazioni presso la biglietteria del Teatro Franco Parenti
via Pier Lombardo 14
Tel. 02 59995206
biglietteria@teatrofrancoparenti.it
Ruth Ginsburg, giudice liberal e pioniera del femminismo
Tenace sostenitrice della parità uomo-donna, Ruth Ginsburg ha dato un grande contribuito, come avvocato e magistrato, all’affermazione dei diritti delle donne negli Stati Uniti.
Nata a Brooklyn il 15 marzo 1933 da genitori ebrei – il padre immigrato dall’Ucraina e la madre nata a New York da genitori provenienti dall’Austria – è stata una delle personalità più influenti della comunità ebraica americana degli ultimi cinquant’anni.
Completati gli studi con le lauree in diritto e in giurisprudenza conseguite negli anni ’50, Ruth Ginsburg ha iniziato nel 1963 la carriera di docente di diritto alla Rutgers University, nel New Jersey, e ha dato il via alla battaglia per la parità di genere come consigliere generale per l’American Civil Liberties Union (ACLU), denunciando oltre 300 casi di discriminazione di genere (sei davanti alla Corte Suprema) – e contribuendo a lanciare il Women’s Rights Project dell’ACLU.
Nominata nel 1993 alla Corte Suprema da parte dell’allora Presidente Bill Clinton, Ruth Ginsburg è la seconda donna nella storia degli Stati Uniti a ricoprire quella carica e la prima esponente femminile della comunità ebraica a far parte della Corte.
In questa veste si è battuta per garantire dal punto di vista giuridico un’effettiva uguale protezione per donne e uomini e per affermare il principio pari retribuzione per pari lavoro. Durante tutto il suo mandato alla Corte Suprema è stata inoltre ferma nel difendere il diritto di una donna ad abortire.
Ruth Ginsburg ha avuto anche un ruolo determinante nel rendere il sistema legale americano più accessibile e comprensibile ai cittadini, riuscendo a colmare il divario tra la legge, la Costituzione e il sistema legale, da un lato, e la società che le istituzioni dovrebbero servire, dall’altro.
L’appartenenza alla comunità ebraica ha influito notevolmente sulle convinzioni etiche di Ruth Ginsburg, come ha dichiarato lei stessa nel 2017, parlando del senso di empatia che provava per altri gruppi minoritari. “Se sei un membro di un gruppo di minoranza, in particolare un gruppo che è stato preso di mira, provi empatia per gli altri che si trovano in una situazione simile”.