La stilista Julia Haart

Ancora ebraismo ortodosso su Netflix: dopo ‘Unorthodox’, arriva la docu-serie ‘My Unorthodox Life’

Spettacolo

di David Zebuloni
Il connubio di Netflix ed ebraismo ortodosso, si è rivelato nel tempo essere un connubio vincente. Dalla serie Shtisel alla miniserie Unorthodox, passando ovviamente per il film documentario One of us e il film Menashe. Così, sull’onda del successo planetario, il gigante dello streaming ha annunciato la produzione di My Unorthodox Life, una docu-serie che racconta la storia di Julia Haart: un’importante stilista di moda cresciuta in una famiglia ebraica ultraortodossa.

Ribattezzata poi Julia Haart, la nota stilista è nata nel 1971 a Mosca con il nome di Talia Leibov. All’età di tre anni, Leibov e la sua famiglia sono emigrati a Roma, poi a Vienna, prima di stabilirsi ad Austin, in Texas, all’età di cinque anni. I suoi genitori erano ebrei ultraortodossi e, pertanto, decisero due anni dopo di trasferirsi di nuovo, questa volta a Monsey, New York, per entrare a far parte della comunità ultraortodossa locale. Come da prassi, Talia si sposò a diciannove anni con Yossef Hendler, uno studente della Yeshiva di Monsey.

La crisi identitaria avvenne due decenni dopo, nel 2013, quando Leibov decise di lasciare la propria comunità e diventare una stilista di nome Julia Haart. Lo stesso anno, Talia fondò la sua azienda di scarpe di lusso, che ebbe tanto successo da portarla nel 2016 a diventare direttore creativo del marchio italiano di moda La Perla. Nel 2019, invece, Haart è diventata CEO dell’agenzia internazionale Elite Model Management.

La descrizione della nuova docu-serie Netflix recita: “Da quando ha preso le redini di un impero globale, Haart si è posta la missione di rivoluzionare l’industria della moda dall’interno verso l’esterno – il tutto essendo madre di quattro figli. I suoi figli sono un TikToker, un designer di applicazioni, un avvocato e un liceale diviso tra due culture contrastanti. Haart aiuta tutti loro a conciliare l’educazione ortodossa con il mondo moderno. My Unorthodox Life ci porta a viaggiare attraverso la vita selvaggia, imprevedibile e non ortodossa di Julia Haart.”

Come accennato, Unorthodox, la miniserie Netflix basata sulle memorie di Deborah Feldman e l’abbandono della comunità ultraortodossa a Brooklyn, ha riscosso un enorme successo, ottenendo così numerose nomine a premi prestigiosi quali il Golden Globe e l’Emmy Award. Se il nuovo formato televisivo possa riscuotere tanto successo, è ancora dubbio. Ciò che è certo, è il continuo interesse di Netflix ad aprire una finestra sul mondo sconosciuto dell’ortodossia ebraica.