In Israele la priorità è dare assistenza medica ai rifugiati. Nel conflitto i paramedici dell’organizzazione sono impegnati negli ospedali da campo e nel trasportare i feriti al sicuro.
L’impegno per i profughi dell’Ucraina è ormai tra le priorità di Magen David Adom sia in Israele, sia direttamente sul campo con diverse missioni nell’Est Europa e immediatamente a ridosso delle zone di combattimento.
In Israele il flusso di arrivi dall’Ucraina all’aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv è ormai costante e si stima che circa 13.500 rifugiati siano già nel Paese: diversi di loro necessitano cure mediche immediate e urgenti non appena scendono dall’aereo. Daniel Burger, CEO di MDA UK descrive così la situazione dopo una recente visita alla centrale operativa dell’organizzazione: “Il National Mobile Command & Control Center di MDA Centro è stato rapidamente trasformato in una linea di assistenza, per i rifugiati ancora in Ucraina e per quelli che arrivano in Israele. Viene gestito da persone di lingua russa e ucraina ed è diventato il primo porto di scalo per centinaia di persone coinvolte in questa tragedia umanitaria”.
Magen David Adom ha creato anche un numero telefonico, il 5160, appositamente dedicato ai rifugiati di questa emergenza, dove chiedere aiuto per trovare un pasto o una sistemazione o riabbracciare i propri cari che si trovano già in Israele.
“La centrale operativa si sta occupando di mettere in contatto le famiglie che hanno membri in Ucraina – racconta Yonatan Yagodovsky, Direttore del dipartimento fundraising di MDA – ed è importante occuparsi anche di rassicurare sia i profughi che sono appena arrivati, sia i loro parenti che sono ancora nel paese in guerra. In più il nostro centro operativo sta ricevendo tantissime telefonate da israeliani preoccupati di trovare la maniera migliore per assistere i profughi: offrono cibo, attività ricreative, giochi per i bambini, vestiti caldi o qualsiasi cosa che ossa essere utile. È qualcosa di fantastico”.
Un’emergenza che nei prossimi giorni potrebbe assumere dimensioni ben più consistenti. “C’è la sensazione reale che questa calma preluda a quella che il primo ministro Naftali Bennett prevede sarà la più grande ondata di Aliyà nella storia di Israele – continua Burger – MDA è l’unica organizzazione nel paese con la tecnologia necessaria per condurre un’operazione così complessa”.
Nel frattempo, il Magen David Adom ha iniziato a inviare squadre direttamente nella regione del conflitto e dintorni. Attualmente ci sono tre missioni separate in Ucraina e nell’Europa Orientale.
Nella prima, i paramedici e parte del personale di MDA di lingua russa e ucraina è impegnato a Kishinev, in Moldavia per allestire un ospedale da campo di emergenza con una capacità di 4.000 persone. La seconda missione coinvolge i paramedici MDA che si uniscono alle ambulanze della Croce Rossa per trasportare pazienti da Odessa in Moldavia in modo che vengano sottoposti a cure. La terza missione è sotto l’egida del Ministero della Salute israeliano, e vede i paramedici di MDA unirsi all’ospedale da campo allestito a Leopoli per curare i pazienti in loco.
A questo impegno bisogna aggiungere le quattro ambulanze blindate che sono inviate in Polonia destinate ad attraversare il confine con l’Ucraina per assistere le squadre mediche locali e il centro di formazione virtuale per l’emergenza allestito da MDA per medici e studenti di medicina ucraini: un modo per condividere un’esperienza vitale quando si tratta di fornire assistenza medica in una zona di guerra. Ognuno di questi interventi è stato concordato con il Ministero degli Affari Esteri israeliano e la Federazione Internazionale delle Società della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa, con cui MDA è in contatto quotidiano.
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