In Libano oggi vivono all’incirca 150 ebrei e, notizia che lascia piacevolmente sorpresi, tra non molto potranno fare ritorno alla loro antica sinagoga. Stanno per essere ultimati infatti i lavori di restauro del tempio Magen Abraham di Beirut.
Costruita negli anni Venti, in pieno mandato francese e con uno stile che richiama l’adesione all’ordine coloniale del tempo, la sinagoga fu completamente abbandonata alla metà degli anni ’70 con l’infuriare della guerra civile e la fuga della gran parte degli ebrei e nel 1975 dell’ultimo rabbino.
A distanza di quasi quarant’anni, grazie alle donazioni della piccola comunità ebraica locale e di molti ebrei libanesi all’estero, la sinagoga di Beirut una delle più belle del Levante, è stata restaurata e per l’inizio di questa estate dovrebbe essere pronta ad accogliere anche il nuovo rabbino. La notizia è stata diffusa qualche giorno fa dal sito The Christian Science Monitor
Anche nella martoriata Siria di Assad sta accadendo qualcosa del genere. L’anno scorso infatti, il presidente Bashar Assad ha approvato il finanziamento per il restauro di ben 11 sinagoghe. Tale decisione è stata annunciata dall’ambasciatore siriano negli Stati Uniti, Imad Mustafa. Nel piano di restauro rientra anche la sinagoga Al-Raqi del quartiere ebraico di Damasco.
“Non si tratta di un’apertura verso gli israeliani”, ha detto Imad Mustafa. Piuttosto, sostengono alcuni commentatori, è il risultato del miglioramento dei rapporti con la comunità ebraica siriana negli Stati Uniti, composta da circa 75.000 persone.