(Nella foto, da sinistra: Giorgio Mortara, vicepresidente Ucei, Alfonso Sassun, segretario generale Comunità ebraica di Milano, Andrea Jarach, presidente Keren Hayesod Italia, Milo Hasbani, co-presidente Cem, Agostino Miele, dirigente scolastico della scuola della comunità, Roberta Cocco, assessore all’innovazione digitale del Comune di Milano, e Raffele Besso, co-presidente CEM)
di Ilaria Myr
Un progetto di educazione digitale made in Israel ad ampio spettro, che coinvolge non solo i giovani, ma tutta la comunità ebraica di Milano, e che punta ad estendersi sul territorio milanese e italiano: il programma Net@, promosso dal Keren Hayesod in collaborazione con la Fondazione Appleseeds e la Comunità ebraica, è questo e molto altro, come si è avuto modo di capire martedì 26 febbraio nella serata organizzata dal Keren Hayesod e dalla Comunità ebraica di Milano per presentare le novità legate al progetto avviato a ottobre all’interno della nostra scuola fra alcune classi delle primarie e delle superiori. (Qui il video della serata)
Un’opportunità unica per la nostra scuola e tutta la comunità ebraica, che, grazie all’impegno del Keren Hayesod e della Sochnut, possono beneficiare di questa iniziativa di grande successo, che in Israele ha già formato 5000 professionisti nei suoi otto anni di vita, principalmente ragazzi disagiati delle periferie di Israele, dando loro l’opportunità di acquisire competenze tecnologiche avanzate che li renderanno in grado di occupare posizioni interessanti nel mondo high-tech. Un grande orgoglio, per la nostra comunità, è essere la prima fuori da Israele a cominciare con questo progetto, che, nelle intenzioni degli organizzatori in Israele, verrà poi esteso anche ad altri paesi.
Un nuovo laboratorio di robotica per la scuola
La prima parte della serata è stata dedicata all’inaugurazione di un nuovo laboratorio di robotica, finanziato anche grazie all’8×1000 destinato all’Ucei e realizzato in collaborazione con Pearson, verrà utilizzato prima di tutto a scopi didattici. “Per le classi della primaria l’obiettivo è portare i bambini a comprendere i ragionamenti che stanno alla base del coding e che possono aiutarli in generale nello studio e nel comprendere il mondo che li circonda – ha spiegato a Mosaico il dirigente scolastico Agostino Miele -. Ai ragazzi delle superiori, invece, vengono fornite le conoscenze teoriche e le competenze pratiche di robotica da potere poi utilizzare anche in un futuro ambito lavorativo”. Il programma, che varrà nell’ambito dell’alternanza scuola-lavoro, è costituito da 100 ore, 50 delle quali online, 40 a scuola con i docenti e 8 di esame finale, al termine del quale verrà consegnato loro un patentino attestante la loro preparazione, che servirà per entrare in questo mercato in rapida crescita.
Fixit, laboratorio didattico e di riparazione
Tornando al progetto Net@, durante la serata è stato inaugurato anche il laboratorio di piccole riparazioni informatiche Fixit, all’interno della scuola, gestito dai due ragazzi israeliani, Ori e Felix, inviati da Israele per avviare Net@ qui da noi, insieme ai ragazzi delle superiori che hanno scelto volontariamente di partecipare gratuitamente al progetto. Fixit sarà aperto anche a tutti i membri della comunità ebraica che necessitano di una riparazione o di un’assistenza per il proprio computer.
I servizi che offre il laboratorio sono: riparazioni ed assistenza su computer (sia hardware che software) a prezzi ridotti, e vendita di computer rigenerati (vengono presi computer che non vengono più usati e, grazie ad un accordo con la Microsoft, viene installato il sistema operativo 7,10 ed anche il pacchetto OFFICE. I computer vengono poi rivenduti ad un prezzo molto basso). Gli studenti volontari dei laboratori FIXIT imparano ad implementare quello che imparano nel programma Net@ ed hanno un esperienza che gli da fiducia ed esperienza per un inserimento nel mondo del lavoro.
Per informazioni mandare un email all’indirizzo neta.milano19@gmail.com
Non solo la Comunità Ebraica
Net@ però non interessa solo la Comunità ebraica, ma è destinato a diventare presto una realtà anche nel resto della città di Milano: a testimoniarlo la presenza dell’Assessore alla Trasformazione digitale e servizi civici del Comune di Milano Roberta Cocco, che fin dall’inizio ha dimostrato interesse nei confronti del progetto. Presenti alla presentazione nell’aula Magna Benatoff, dopo l’inaugurazione del laboratorio, anche due rappresentanti del Consiglio di zona 6, nonché diverse importanti aziende (come AXA e Cisco) pronte a sostenere net@ nella sua crescita.
“Abbiamo accolto con entusiasmo la proposta del Keren Hayesod e di Apple Seeds, perché riteniamo che sia fondamentale per preparare i ragazzi al mondo del lavoro – ha dichiarato il co-presidente Milo Hasbani -. Importante è trovare sempre più sponsor per continuare in questa direzione e cominciare delle collaborazioni anche con altre scuole di questa zona”. Un ringraziamento sentito è arrivato anche dall’altro co-presidente, Raffaele Besso, che si è felicitato dell’ottimo inizio del progetto.
Molto soddisfatta anche Orit Bash, direttrice del progetto, che ha ringraziato sinceramente i genitori che hanno aderito a questa iniziativa e la comunità ebraica. “Neta in ebraico significa germoglio – ha spiegato – e, come diceva il pedagogo polacco Janus Korczak, “chi vuole crescere delle generazioni deve educare le persone”. Con questo progetto diamo ai ragazzi delle nuove conoscenze e competenze, ma soprattutto la fiducia per costruirsi un futuro”.
La parola ai ragazzi
La parola è poi passata ai ragazzi coinvolti, sia agli studenti che ai loro “maestri” Ori e Felix. Clara, della II superiore scientifico ha sintetizzato in modo molto chiaro in che cosa consiste: “Ci vediamo due volte a settimana e gli incontri si svolgono tutti in inglese. Perché è importante? Perché ci apre al mondo del lavoro, ci fa fare volontariato in questo ambito e, non ultimo, ci fa migliorare l’inglese”.
Ori e Felix hanno poi ringraziato calorosamente la comunità per questa opportunità e per l’accoglienza ricevuta dalle famiglie. “Milano è stupenda, e le famiglie sono state così accoglienti fin dall’inizio, invitandoci per shabbat e le feste”, hanno spiegato.
A loro poi il compito di ‘regalare’ ai presenti alcuni consigli pratici ai presenti per gestire l’uso delle tecnologie da parte dei ragazzi: dal sensibilizzare i ragazzi sulle chat dei videogiochi, che possono dimostrarsi pericolose per la loro incolumità, all’importanza di impostare con loro delle regole di privacy che li tutelino.
(Foto di Mario Golizia)