Primo Levi stato uno
dei pochi ebrei ad essere sopravvissuto ai campi di concentramento e di
sterminio. Di provenienza italiana venne catturato dalla milizia fascista,
essendo un partigiano, il 13
dicembre 1943, ed in seguito portato ad Auschwitz. Fu liberato il 27 gennaio
del 1945, con l'arrivo dei russi nel campo. Al suo ritorno hanno seguito molti
romanzi, tra cui il pi significativo Se questo un uomo. La poesia iniziale
prende lo stesso titolo del libro ed considerata uno dei maggiori emblemi del
Lager. Primo Levi si suicid nel 1987, per cause ancora sconosciute, ma
facilmente immaginabili.
La poesia si pu dividere
principalmente in tre parti. Nella prima, Levi, fa una descrizione di tutti
noi, che siamo nelle nostre case, al sicuro, tra amici e con cibo sempre a
disposizione. Mentre nella seconda capovolge la situazione, chiedendo a noi se
un uomo che vive nel fango come le bestie, non conosce la pace, lotta per un
pezzo di pane, muore per un s o per un no, pu essere ancora considerato tale.
Oppure questa donna, senza pi capelli ed un nome, che non ha pi la forza di
ricordare ci che ora perch sarebbe troppo doloroso, sta perdendo se stessa.
Inoltre ha gli occhi vuoti, che non trasmettono pi emozioni, perch le uniche
che rimangono sono atroci, prive di giustizia, compassione. Invece nel momento
finale si basa sulla positivit di ricordare, di tramandare queste cose perch
altrimenti non si sarebbe pi degni di vivere, in quanto non essendo stati
capaci di inciderle nei nostri cuori, di farle parte di noi e di farle
conoscere ai nostri figli.
Ecco come attraverso
alcune righe, l'autore riuscito a farci comprendere di cosa si stati
capaci, arrivando a mettere in dubbio se quest'uomo e questa donna possano
ancora essere rimasti tali.
(tesina di Silvia Sangalli, Cl.1B Liceo Linguistico, C.Battisti
– Lovere, BG)