Netanyahu licenzia Gallant per “mancanza di fiducia reciproca”. L’ex Ministro della Difesa: “L’abbandono degli ostaggi un marchio sulla fronte della società israeliana”

Israele

di Redazione
Il ministro licenziato in una conferenza stampa ha dichiarato che la ragione del suo licenziamento era triplice: la necessità di arruolare uomini Haredi nell’IDF, l’imperativo di riportare gli ostaggi da Gaza e la necessità di una commissione d’inchiesta statale sull’attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre e sulla guerra che ne è seguita.

Su Wikipedia, i propal riscrivono la storia

Mondo

di Nathan Greppi
Negli ultimi mesi la pagina sul sionismo è stata cambiata, fornendo una definizione che fa credere che gli ebrei giunti in Palestina prima sotto il dominio dell’Impero Ottomano, e poi durante il Mandato Britannico, fossero dei colonialisti in una terra non loro, equiparandoli superficialmente ai coloni europei nelle Americhe.

“Un simbolo di resilienza”: il ‘pianista della pace’ Pavel Kushnir muore durante lo sciopero della fame contro la guerra in Ucraina

Personaggi e Storie

di Pietro Baragiola
Il musicista 39enne, attivista contro il regime di Putin, era stato arrestato lo scorso maggio per ‘presunta istigazione all’attività terroristica’ dopo aver pubblicato un video su YouTube in cui denunciava la guerra in Ucraina, il ‘regime fascista’ di Putin e il massacro dei civili nella città di Buča. Oggi, a distanza di mesi, la morte di Kushnir è diventata un simbolo di resilienza per tutti i prigionieri politici.

Hamas rifiuta la proposta egiziana per il rilascio degli ostaggi

Mondo

di Redazione
La proposta sarebbe iniziata con un cessate il fuoco iniziale di 48 ore, durante il quale Hamas avrebbe preparato il rilascio di quattro ostaggi israeliani nei 10 giorni successivi, che dovevano essere donne, anziani o malati. In cambio, Israele avrebbe rilasciato circa 100 prigionieri palestinesi per la sicurezza. Ma il gruppo vuole il cessate il fuoco illimitato.

Amos Schoken, editore di Haaretz

L’editore di Ha’aretz, Amos Schocken, sostiene i terroristi di Hamas: “Sono combattenti per la libertà”

Personaggi e Storie

di Ludovica Iacovacci
A seguito dei commenti dell’editore Amos Schocken, in cui si riferiva ai terroristi di Hamas come “combattenti per la libertà”, centinaia sono state le cancellazioni e le richieste di risoluzione dell’abbonamento del giornale. E il Ministero dell’Interno ha annunciato la sospensione di tutta la cooperazione e la pubblicità

L’ebraico, lingua emancipatrice? I casi di Anton Shammas e Sayed Kashua, scrittori arabi che hanno scelto l’ebraico

Libri

di Cyril Aslanov
[Ebraica. Letteratura come vita] Oggi vorrei parlare di due autori arabi israeliani che hanno scelto la lingua ebraica per scrivere la loro opera letteraria. Il primo è Anton Shammas, nato nel 1950 nel villaggio greco-cattolico di Fassuta vicino ad Har Meron. Il secondo è Sayed Kashua, nato nel 1975 in una famiglia musulmana di Tira (vicino a Kfar Saba). Entrambi hanno studiato all’Università ebraica di Gerusalemme e sono perfettamente trilingui (arabo, ebraico, inglese).

La prevalenza del cretino (purché utile e famoso)

Opinioni

di Angelo Pezzana
[La domanda scomoda] Si potrebbe iniziare con Noam Chomsky, leggendario linguista che a suo tempo si schierò con la Cambogia di Pol Pot e che incontrò Nasrallah nei trent’anni del suo governo in Libano, molto prima che giacesse tra le braccia di 72 vergini.

Parashat Noach. Individuo e collettività devono avere lo stesso onore

Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Il Diluvio e la Torre di Babele, pur essendo opposti, sono collegati e l’intera parashà di Noach è un brillante studio della condizione umana. Ci sono culture individualiste e culture collettiviste, ed entrambe falliscono, le prime perché portano all’anarchia e alla violenza, le seconde perché portano all’oppressione e alla tirannia.

“Rashì di tutti”. Una nuova iniziativa di Morashà

Ebraismo

di David Piazza – Direttore di Morashà
L’idea è quella di invitare al commento della parashà autori ebrei italiani che di solito non scrivono intorno a tematiche esegetiche. Il titolo di questa nuova serie è “Rashì di tutti” perché per rendere l’impresa ancora più intrigante è stato chiesto loro di fare partire il loro testo da un commento di Rabbì Shelomò Yitzchaki (Rashì).

Parashat Simchat Torà e Bereshit. La libertà di scelta dell’uomo è la prova che D-o ha fiducia in lui

Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Possiamo fallire molte volte, ma ogni volta che falliamo, Dio dice: “Anche fino alla vecchiaia non cambierò, e anche fino ai capelli grigi, sarò ancora paziente”. Non rinuncerò mai all’umanità. Non perderò mai la fede. Aspetterò il tempo necessario affinché gli esseri umani imparino a non opprimere, schiavizzare o usare la violenza contro altri esseri umani.

Simchàt Torà, spazio alla gioia!

Parole di Torah

di Daniele Cohenca
Simchàt Torà è un giorno dedicato alla festa della Torà: nella Diaspora infatti è il giorno in cui si conclude il ciclo annuale della lettura della Torà e si inizia quello nuovo (In Israele ciò avviene a Sheminì ‘Azzèret).

Diario di un viaggio indimenticabile, dal dolore alla resilienza

Insider-Associazioni

di Luca De Pauli (Udine)
II viaggio in Israele, che si è svolto dal 22 al 26 settembre, ha rappresentato per me e per i miei compagni, ebrei e non ebrei, un’occasione per testimoniare solidarietà e vicinanza agli abitanti di questo Paese, segnati dall’abisso di dolore dovuto agli assassinii e ai rapimenti di persone innocenti e dall’angoscia causata dalla guerra incombente.

Progettisti del nuovo e risolutori di problemi: chi sono e cosa fanno Piero Ticozzi e Marco Comotti

Scuola

di Comunicazione Scuola
Tutti li conoscono, almeno di vista, perché sono sempre presenti a Scuola e nella RSA, ma forse pochi sanno cosa fanno veramente. Piero Ticozzi e Marco Comotti sono l’ufficio tecnico della Comunità Ebraica di Milano e hanno in carico la gestione e manutenzione di tutti gli immobili che le appartengono: Scuola e RSA in primis, ma anche la sinagoga centrale di via Guastalla, la palazzina di via Eupili e altri immobili di proprietà.

Addio a Viviana Kasam, giornalista e donna straordinaria. Lascia il tuo saluto

Necrologi

di Redazione
È mancata all’improvviso, lasciando attoniti familiari e amici, Viviana Kasam, giornalista, divulgatrice scientifica e culturale, promotrice di eventi e iniziative internazionali di assoluto spessore, Cavaliere della Repubblica, fondatrice di BrainCircleItalia. allieva di Haim Baharier… una personalità eclettica, una mente brillante. Viviana era figlia di Dolphy e Stella Goldstein Goren.

Giovani riuniti per il sushi sotto la Sukkah

Giovani

di Nathan Greppi
Complessivamente, sono arrivati più di 200 giovani per festeggiare Sukkot tutti insieme, sia italiani che stranieri (soprattutto israeliani), che in un periodo di tensione hanno avuto un’occasione per stare insieme, rivedere vecchi amici e conoscerne di nuovi.

Addio a Mario Misan z”l. Lascia il tuo saluto

Necrologi

di Ugo Moscato
Un uomo straordinario, affidabile, molto buono, senza fronzoli e finzioni, come piacerebbe essere a ciascuno di noi. Amava la natura, parlava spesso di animali sconosciuti ai più, lo si vedeva poco in pubblico, ma tutti noi sapevamo che c’era

ITALIA EBRAICA

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È l’agenda annuale che segue il calendario ebraico, lunare. È inviato a tutte le Comunità italiane. Riporta gli orari e le informazioni relativi alla vita ebraica e alle festività, le principali preghiere e le tradizioni. Per le sue caratteristiche di contenuto e struttura, è consultato dagli utenti ogni giorno, per tutto il corso dell’anno: una guida preziosa.

Bet Magazine è il mensile della Comunità ebraica di Milano. È la più antica testata ebraica italiana, fondata con il nome “Bollettino” nel 1945. Tratta argomenti di attualità, cultura, pensiero ebraico, eventi e cronache. Lo ricevono tutti gli ebrei milanesi, oltre a diverse centinaia di abbonati in Italia, in Israele e all’estero, ebrei e no.