In Polonia e Ungheria, una persona su 3 è antisemita. Il picco in Ungheria

Mondo

di Michael Soncin
Da un sondaggio tenuto in 10 paesi europei dall’ADL (Anti Defamation League) è emerso che una fetta importante della popolazione crede ad una serie di stereotipi antisemiti. Convinzione che si fa ancora più forte in Polonia e Ungheria, dove questo numero rappresenta ben un terzo dei cittadini. Inoltre, si è constatato che laddove la destra rappresenta la maggior forza politica del paese, i tassi di antisemitismo tendono a crescere.

Condotto tra novembre e gennaio, l’ADL ha intervistato oltre 6500 persone nei paesi di: Germania, Francia, Regno Unito, Spagna, Belgio, Paesi Bassi, Polonia, Ungheria, Ucraina e Russia.

«Gli ebrei hanno troppo potere nel mondo degli affari» (lo pensano più della metà degli ucraini e degli ungheresi), «gli ebrei sono responsabili della maggior parte delle guerre mondiali»: sono alcuni degli 11 stereotipi che sono stati utilizzati per condurre l’indagine.

L’ADL – come riporta il Times of Israel – ha ritenuto che era da considerarsi portatore di pregiudizi di odio antiebraico chi riteneva che almeno sei delle undici affermazioni fossero vere. La percentuale più bassa? I Paesi Bassi con l’8%. La più alta? L’Ungheria con il 37%. A seguire: Polonia 35%, Ucraina 29%, mentre Russia e Spagna 26%.

Nonostante i punteggi alti di Polonia ed Ucraina, questi risultati ci dicono invece di un forte calo del fenomeno rispetto allo studio effettuato nel 2019, dove i numeri costituivano rispettivamente il 48% e 46%.

 Più alto il negazionismo proprio in quei paesi dove si è compiuta la Shoà

 Non manca lo stereotipo verso Israele, dove il 40% degli intervistatati in Germania, Belgio, Polonia e Spagna hanno detto che «gli ebrei sono più fedeli a Israele che a questo paese». Il numero non è molto inferiore nel resto delle altre nazioni dove la percentuale si aggira intorno al 30%.

 Un dato molto grave riguarda però il negazionismo, in quanto non escludeva nessuno dei paesi intervistati. Una percentuale bassissima – questa non comprendente tutti i paesi – dice che la Shoà è una menzogna mai realizzatasi, mentre l’altra che li riguardava tutti, in percentuale più alta ha affermato che la Shoà è avvenuta ma che il numero di ebrei morti è stato gonfiato. Tra questi il dato più alto era laddove lo Shoà si era compiuta. Addirittura, in Russia il 27% ha detto di non aver mai sentito parlare della sua esistenza.

Nella foto: una svastica sul muro di un cimitero ebraico a Oświęcim, Polonia, 10 gennaio 2021, (fonte: Times of Israel)