di Pietro Baragiola
Dopo aver ricevuto il plauso della critica per il suo debutto al Berlino Film Festival di febbraio, Golda, la nuova pellicola diretta dal premio oscar israeliano Guy Nattiv, arriverà nelle sale cinematografiche il 24 agosto 2023, un mese prima del 50esimo anniversario della guerra del Kippur.
Ispirato alla storia di Golda Meir, il primo (e al momento unico) premier donna nella storia dello Stato d’Israele, il film si concentra sulle tre settimane del conflitto del 1973, durante il quale 3000 soldati israeliani persero la vita.
Amata e odiata per le decisioni prese durante questa guerra straziante, senza mai rinnegare le proprie responsabilità, Meir ha ispirato adattamenti televisivi e teatrali, arrivando al cinema nel 2023, interpretata dal premio oscar Helen Mirren.
“Era una donna estremamente coraggiosa e il suo impegno per Israele era totale” così la descrive Mirren, pronta, dopo intense ore di trucco, a calarsi nel personaggio del primo ministro che ha segnato per sempre la storia d’Israele.
“Golda” il film
Girato dalla casa di produzione israeliana United King e distribuito in Italia dalla 01 Distribution, il film è incentrato sulla testimonianza che Golda Meir rilasciò alla Commissione Agranat nell’aprile del 1974 riguardo gli eventi della guerra del Kippur. Il conflitto scoppiò il 6 ottobre 1973 quando le forze armate di Egitto, Siria e Giordania lanciarono un attacco militare a sorpresa contro Israele nel giorno più sacro del calendario ebraico. Ci vollero 18 giorni prima che le Nazioni Unite imponessero il cessate il fuoco e le perdite furono migliaia in entrambe le fazioni.
Attraverso numerosi flashback il pubblico potrà rivivere la vita di Golda durante quei giorni fatali in cui la concezione dello stato israeliano riguardo alla propria superiorità militare sui vicini arabi andò totalmente in frantumi.
“Era la persona sbagliata, nel luogo sbagliato, al momento sbagliato” commenta Guy Nattiv. “Non voleva essere primo ministro, l’hanno spinta perché nessun altro voleva e l’hanno lasciata sola.”
Per sottolineare la sensazione opprimente delle decisioni che Golda ha dovuto prendere, il film è stato girato per la maggior parte in ambienti chiusi, quasi claustrofobici (bunker, camere d’ospedale ed uffici governativi), dove la protagonista affronta anche un altro conflitto, tenuto segreto a molti: la battaglia contro il cancro linfatico che l’avrebbe uccisa 5 anni più tardi, nel 1978.
“Golda è un film di guerra senza la guerra” spiega Nattiv. “È la guerra combattuta da una donna anziana negli ultimi giorni della sua vita, cercando di sopravvivere al cancro che la divora dentro mentre il Paese soffre per l’attacco a sorpresa. Sta perdendo sé stessa e il suo Paese, ma cerca di ritrovare la speranza.”
Casting e polemiche
Nonostante presenti nel cast diversi attori israeliani tra cui Lior Ashkenazi che interpreta il capo di stato maggiore David “Dado” Elazar e Rami Heuberger nelle vesti del Ministro della Difesa Moshe Dayan, il film ha suscitato parecchio scalpore per la decisione di affidare il ruolo della protagonista a Helen Mirren che non è né ebrea né israeliana.
Molti critici, tra cui l’attrice Maureen Lipman (Il pianista), hanno affermato che Mirren non avrebbe dovuto essere scelta per impersonare la figura femminile più importante nella storia d’Israele perché “l’ebraicità del personaggio è fondamentale”. Dopo essere rimasta a lungo in silenzio davanti a queste polemiche, Mirren ha finalmente commentato durante un’intervista del quotidiano britannico Daily Mail: “È una discussione assolutamente legittima. Ma se qualcuno che non è ebreo non può interpretare un ebreo, qualcuno che è ebreo può interpretare una persona che non è ebrea?”
Mirren si è documentata a fondo sul ruolo di Golda arrivando persino a paragonare il primo ministro donna alla regina Elisabetta I d’Inghilterra (interpretata nella miniserie diretta da Tom Hopper) per la dedizione totale che entrambe hanno dimostrato nei confronti del proprio paese. Nonostante il grande lavoro svolto per essere adatta al ruolo, mostrando un’estrema consapevolezza della sua condizione di “non ebrea”, Mirren si è rivolta al regista spiegandogli che, se avesse voluto sostituirla, lei non avrebbe protestato. Nattiv non solo è rimasto fedele al suo casting ma ha anche risposto apertamente alle critiche ricevute: “Helen Mirren non è ebrea, ma è una delle più grandi attrici esistenti. Ha le doti ebraiche per interpretare Golda e circondarla con un cast israeliano è stato cruciale per farla sentire come se stesse girando un film israeliano”.
Un nuovo punto di vista su Golda Meir
“Una donna forte, coraggiosa, materna ma anche contraddittoria.” È questo che ci vuole mostrare Golda, un racconto reso unico dall’enorme mole di documenti solo recentemente desecretati e da cui è stata tratta ispirazione.
“È un nuovo punto di vista su Golda Meir” afferma lo sceneggiatore Nicholas Martin, spiegando come, grazie a queste nuove documentazioni, la trama sia riuscita a fornire più dettagli sulla storia di Golda e i suoi rapporti con gli altri personaggi: il fatto che solo la sua assistente (interpretata da Camille Cottin) e pochi altri sapevano che fosse malata; il grande rapporto di amicizia con Henry Kissinger (interpretato da Liev Schreiber); il panico provato da Moshe Dayan nei primi giorni della guerra, da lui definita “una nuova Masala”.
In passato Golda Meir è stata interpretata da attrici come Ingrid Bergman (nella miniserie TV Una donna di nome Golda) e Anne Bancroft (nello spettacolo di Broadway Golda) ma Helen Mirren racconta di non essersi volutamente ispirata a nessuno perché il film descrive solo una parte della vita del primo ministro, la più difficile, e l’obiettivo era mostrare il personaggio in maniera sincera ed inedita.
Per Guy Nattiv questo progetto ha un grande valore sentimentale, essendo nato nel 1973, l’anno della guerra del Kippur a cui partecipò anche suo padre. Cresciuto nel dopoguerra di quello che è stato definito da molti “il Vietnam d’Israele” il regista era stato educato a pensare che Golda Meir fosse un’eroina e, solo crescendo, capì che la realtà era molto più complessa.
“Golda non è un personaggio univoco, ha i suoi punti deboli, sbaglia e si prende le sue responsabilità” spiega Nattiv.
È una donna che ha assistito alla perdita di un’intera generazione, riportando sul suo fedele taccuino ciascuna delle 3000 vite spezzate dal conflitto e da lei considerate un lutto personale: “per un piccolo paese giovane ma con pochi giovani tutto questo fu un trauma” spiega Helen Mirren nel ruolo di Golda.