Francia: vandalizzato Memoriale della Shoah dai rivoltosi e saccheggiati negozi ebraici

Mondo

di Nathan Greppi
Nel corso delle rivolte che negli ultimi giorni hanno colpito la Francia, non sono mancati gli episodi che hanno destato la preoccupazione degli ebrei d’oltralpe: ad esempio, giovedì 29 giugno il Memoriale dei Martiri delle Deportazioni e della Resistenza, situato a Nanterre e che commemora i 200.000 francesi deportati nei campi di concentramento nazisti e coloro che si unirono alla Resistenza, è stato coperto di graffiti e vandalizzato.

I graffiti riportavano principalmente frasi contro la polizia, dopo che proprio a Nanterre un poliziotto ha ucciso un 17enne di origini algerine alla guida che non si era fermato ad un posto di blocco. Tuttavia, stando a un video girato sui social, sarebbe stata scritta anche la frase “Faremo una Shoah”.

Immediata la reazione su Twitter dello European Jewish Congress: “Questo vergognoso atto di sfregio nei confronti delle vittime della Shoah deve essere assolutamente punito, e i responsabili ne devono rispondere”.

Reazioni da Israele

Prese di posizione sulla situazione sono state fatte anche in Israele, dove il Primo Ministro Benjamin Netanyahu si è detto preoccupato in merito nel corso di una riunione di Gabinetto domenica 2 luglio.

“Negli ultimi giorni, abbiamo assistito ad atti criminali contro bersagli ebraici. Condanniamo fermamente questi attacchi, e siamo vicini al governo francese nella sua lotta contro l’antisemitismo,” ha detto Netanyahu.

Oltre al Memoriale di Nanterre, nel corso delle proteste diversi negozi e locali di proprietà di ebrei sono stati saccheggiati in particolare nel vicino comune di Sarcelles, noto per ospitare una consistente comunità di ebrei sefarditi.

Negli anni passati, c’erano stati anche altri frequenti casi di attacchi contro gli ebrei nel corso di proteste in Francia: nel 2014, durante l’Operazione Margine Protettivo a Gaza, ci fu un’impennata di crimini antisemiti, perpetrata soprattutto dagli immigrati musulmani. Un aumento dell’antisemitismo si era registrato anche tra il 2018 e il 2019, durante le proteste dei Gilet gialli.