Dopo una pioggia di 5000 missili all’alba di Shabbat, il giorno del riposo, che quest’anno ha coinciso anche con la festività ebraica di Simchat Torà, centinaia di terroristi di Hamas hanno abbattuto la barriera di sicurezza al confine con Gaza, penetrando nel territorio israeliano. Bande di terroristi hanno assaltato una grande festa che si stava svolgendo nei paraggi, per poi riversarsi nelle strade dei villaggi limitrofi, passando casa per casa con AK47 e RPG falcidiando la popolazione. I residenti sono stati avvisati di chiudersi a chiave nei loro rifugi antimissili.
L’IDF ha immediatamente risposto all’invasione, lanciando l’operazione “Spade di ferro”, per la quale sono stati richiamati oltre 10.000 riservisti e sono già in atto bombardamenti strategici su obiettivi militari nella striscia di Gaza.
Purtroppo il conto delle vittime ha già raggiunto le 700 persone, con più di 3000 feriti. Ancora più vergognosa è stata la cattura di ostaggi, in molti casi donne, anziani e disabili, che barbaramente sono stati rapiti e trasportati a Gaza.
A esattamente 50 anni dalla Guerra dello Yom Kippur, l’atmosfera festiva di Israele è stata brutalmente interrotta nel suo momento più vulnerabile.
Di fronte a questa tragedia, sosteniamo inequivocabilmente il diritto dello Stato di Israele di difendersi e fare il possibile affinché sia garantita la sicurezza dei propri cittadini.
Esprimiamo il nostro supporto alle forze di difesa israeliane e a tutte le organizzazioni di volontariato attualmente impegnate a respingere l’invasione e a salvare vite.
Ci stringiamo attorno alle famiglie delle vittime e a tutto il popolo d’Israele, che in queste ore ha dimostrato ancora una volta la sua esemplare unità: ospitando famiglie evacuate dal confine, aspettando ore intere in coda per donare il sangue e mobilitandosi per raccogliere alimenti e beni di prima necessità.
Apprezziamo le numerose manifestazioni di solidarietà da parte delle istituzioni italiane ed europee, che in queste ore hanno proiettato la bandiera di Israele sulle facciate delle rispettive sedi.
Tuttavia, ci appelliamo alla Comunità Internazionale affinché sia richiesto l’immediato rilascio di tutti gli ostaggi e sia ribadito il sostegno sia ideale sia concreto alle prossime operazioni israeliane.
Am Israel Chai!