di Nathan Greppi
In questo periodo di guerra, non mancano coloro che cercano di boicottare iniziative legate a Israele, come è già successo in anni passati. Il caso che in Italia sta facendo più discutere al momento è quello del fumettista Zerocalcare (il cui vero nome è Michele Rech), che ha deciso di non prendere parte alla fiera Lucca Comics & Games, prevista dall’1 al 5 novembre. Il motivo? Tra i patrocinatori, figura l’Ambasciata israeliana in Italia.
Gli organizzatori del festival avevano annunciato il patrocinio da parte dello Stato Ebraico lo scorso 29 giugno, in quanto il manifesto di questa edizione è stato realizzato dai fumettisti israeliani Asaf e Tomer Hanuka, ed era stato tutto pianificato da almeno un anno.
“Senza troppi giri di parole: Purtroppo il patrocinio dell’ambasciata israeliana su Lucca Comics per me rappresenta un problema”, ha detto Zerocalcare sui suoi profili social, aggiungendo di essere stato in passato nella Striscia di Gaza. Ha puntato il dito contro il governo israeliano “che sta perpetrando crimini di guerra in spregio del diritto internazionale”, ma non ha detto nulla sui crimini di Hamas. E ha concluso specificando che “non è una contestazione alla presenza dei due autori del poster Asaf e Tomer Hanuka, che spero riusciranno ad esserci e che si sentiranno a casa, perché non ho mai pensato che i popoli e gli individui coincidessero coi loro governi”.
Già in passato Zerocalcare aveva appoggiato iniziative ostili a Israele: nel dicembre 2016, aderì ad una campagna del BDS contro l’azienda informatica HP, a loro dire “colpevole” di fornire la propria tecnologia alle truppe israeliane. Mentre nell’agosto 2019, se la prese con HaTikwa, la rivista dell’UGEI (Unione Giovani Ebrei d’Italia) per un articolo critico nei suoi confronti. In tale occasione, li accusò falsamente di avergli dato del nazista, quando in realtà veniva criticato in quanto vicino all’estrema sinistra.
Reazioni
La decisione di Zerocalcare è stata difesa dalla sua casa editrice, la milanese Bao Publishing (che ha pubblicato anche opere dei fratelli Hanuka). Mentre anche gli organizzatori di Lucca Comics and Games hanno diffuso un comunicato sulla questione.
Nel comunicato, si legge che il patrocinio dell’Ambasciata israeliana “è stato ricevuto, come molti dei patrocini che in questi anni hanno affiancato il festival, per riconoscere il valore del nostro programma culturale”. Riguardo ai tentativi di boicottaggio, hanno dichiarato: “Abbiamo riflettuto molto sulla possibilità di rinunciare al patrocinio, ma abbiamo ritenuto che sarebbe un atto poco responsabile nei confronti non solo delle istituzioni e delle realtà appartenenti al nostro ecosistema, ma anche per tutti i partecipanti”.
Negli ultimi giorni, sono capitate anche altre richieste di boicottaggio: a Viareggio, le sezioni locali di ANPI, Arci, CGIL e Legambiente hanno chiesto alle autorità lucchesi di prendere le distanze dal patrocinio. Mentre oltre a Zerocalcare, altri enti e singoli individui hanno annunciato che boicotteranno la kermesse: tra questi figurano Amnesty Italia, la CGIL e la tiktoker La Biblioteca di Daphne (nome d’arte di Megi Bulla).
Anche Fumettibrutti, nome d’arte di Josephine Yole Signorelli, rinuncia a partecipare a Lucca Comics. “Non riuscirei a dormirci la notte”. Nonostante sia transgender e persona queer Lgbtqia+ preferisce stare con Gaza, che gli omosessuali li uccide in piazza, come del resto l’Iran, sponsor di Hamas. Cortocircuiti mentali difficili da capire.
Ma ci sono anche fumettisti che hanno deciso di non boicottare la fiera e andarci: è il caso di Maicol & Mirco, fumettista con un certo seguito sui social, e di Tito Faraci, autore di molte celebri storie di Topolino, Paperinik e Diabolik, che pur difendendo la scelta di Zerocalcare e altri, “rispetto anche chi, come me, considera il Lucca Comics uno spazio di libertà dove è necessario esserci”.
“Il frutto avvelenato della propaganda anti israeliana è arrivato a lambire la manifestazione più importante del mondo del fumetto e dell’universo dei cosplayers d’Italia. A causa di questo”, dichiara Celeste Vichi, presidente dell’UAII (Unione Associazioni Italia-Israele), “c’è stato nei giorni scorsi un appello al boicottaggio di fumettisti, al quale purtroppo Zerocalcare ha aderito. Questo siamo convinti che non inficerà sul risultato complessivo di una manifestazione, però è la spia di come funziona la propaganda e di come il diritto di Israele a difendersi viene da molti, certamente non in maniera casuale e non innocente, confuso con un atteggiamento di occupazione e di prevaricazione nei confronti della popolazione civile, che invece è in ostaggio di Hamas che la usa come scudo umano”.
Nel frattempo, a causa dell’aumentare delle polemiche, gli organizzatori di Lucca Comics & Games hanno deciso di aumentare la sicurezza per evitare che scoppino proteste violente.