Il doloroso e incomprensibile silenzio delle femministe di fronte alle violenze di Hamas sulle donne israeliane

Opinioni

di Roberta Vital

Qualche anno fa Colonia inaugurò il nuovo anno con una serie di stupri di massa che sconvolsero l’opinione pubblica. Si trattò di un’azione organizzata da parte di centinaia di persone che seminarono il panico per tutta la notte. A essere di questo avviso, fu anche la polizia e le istituzioni tedesche. Ralf Jäger, il Ministro degli interni della regione Nord-Reno-Vestfalia, dichiarò “inaccettabile che gruppi di uomini si organizzino per impossessarsi di fette di territorio e aggredire sessualmente delle giovani donne indifese. È compito della autorità di pubblica sicurezza quello di ridare sicurezza ai cittadini” .
Fummo tutte noi donne, ma non solo, lo furono anche tutte le ONG che si battono per i diritti delle donne, le femministe, il mondo civile a condannare questa barbarie contro ragazze colpevoli solo di voler festeggiare l’ultimo dell’anno.
Ma oggi che centinaia e centinaia di donne israeliane sono state scientemente violentate secondo istruzioni, i loro corpi deturpati e buttati su carrozzoni in mezzo agli applausi della folla di Gaza, c’è un silenzio assordante in Occidente.
Il silenzio sugli stupri e gli abusi sulle donne israeliane pesa su chi dice di battersi per i diritti umani, perché non è questione di politica ma di umanità.
Sono state violentate bambine… come può essere questa una battaglia per la libertà?
Il silenzio diventa complice e copre di vergogna chi oggi fa della battaglia della violenza contro le donne una causa selettiva, in cui le donne israeliane non trovano spazio.
Non è troppo tardi per unirsi a quella che è una denuncia contro gli stupri sistematici, organizzati, di massa; questa modalità, così come abbiamo visto a Colonia, non risparmia nessuna.
Le donne sono donne, gli stupri sono stupri, non hanno nazionalità né buone cause alle spalle.
Negare la terribile svolta che c’è stata il 7 ottobre in Israele è pericoloso per tutti, negare le violenze sessuali di massa sulle donne israeliane indebolisce anni e anni di lotte per i diritti delle donne. Golda Meir una volta disse, se aumentano gli stupri che ci sia un coprifuoco per gli uomini e non per le donne.
Escludere le donne israeliane dalle battaglie per la libertà e i diritti, ci riporterà indietro di secoli.
Foto in alto: courtesy Galit Sabag