di Pietro Baragiola
“Ci sono diversi esplosivi all’interno della sinagoga. Questi esplosivi esploderanno tra poche ore ed io passerò alla storia. Mi assicurerò che moriate tutti”.
Questo testo inquietante è solo uno dei 15 falsi allarmi bomba arrivati via email a diverse sinagoghe dell’area di New York, venerdì 1° dicembre.
Molte di queste minacce sono state inviate tra le 5:15 e le 6 del mattino attraverso i moduli di contatto forniti dai siti web delle sinagoghe stesse.
Secondo la Community Security Initiative (CSI), organizzazione che coordina la sicurezza delle istituzioni ebraiche newyorkesi, le congregazioni prese di mira erano sparse su tutto lo stato di New York: cinque a Manhattan, due a Brooklyn, una a Long Island, due nella contea di Westchester e cinque in zone non divulgate alla stampa.
Le forze dell’ordine sono giunte sul posto e, dopo aver perlustrato con attenzione le diverse strutture, hanno potuto classificare questi incidenti come “falsi allarmi”, volti solo a disturbare i membri della comunità ebraica.
“Questa campagna d’odio mattutina aveva lo scopo di costringere gli agenti a intervenire presso le principali case di culto, interrompendone le attività” ha affermato il direttore della CSI, Mitchell D. Silber.
I falsi allarmi bomba sono ormai diventati una tragica costante per la comunità ebraica americana. A settembre l’FBI ha arrestato un uomo responsabile di aver inviato più di 150 minacce alle congregazioni di cinque diversi stati americani ma, anche dopo l’arresto, questi crimini sono continuati in maniera allarmante, raggiungendo un’impennata dopo lo scoppio della guerra tra Israele e Hamas.
Nelle ultime settimane gli incidenti antisemiti hanno coinvolto tutti gli Stati Uniti, abbattendosi duramente nell’area di New York dove le forze di polizia sono costantemente messe a dura prova.
NYPD contro l’antisemitismo
Secondo i dati riportati dal Dipartimento di polizia di New York (NYPD) sono stati segnalati oltre 275 incidenti antisemiti dall’inizio del 2023. Solo nel mese di ottobre sono stati registrati 69 di questi episodi, il triplo rispetto al 2022.
La violenza di questi attacchi ha suscitato molto scalpore: tre uomini ebrei sono stati bersagliati con una pistola a pallini per le strade di Brooklyn; uno studente israeliano è stato colpito con un bastone alla Columbia University e una donna ebrea è stata presa a pugni in una stazione della metropolitana di Manhattan.
La polizia di New York sta tutt’ora cercando i vandali che hanno disegnato la scritta “Hamas” e altri graffiti antisemiti sui diversi edifici dell’Upper East Side, dove vive una parte consistente della popolazione ebraica newyorkese. Secondo un portavoce del Dipartimento di polizia questi graffiti sono apparsi il 9 ottobre, esattamente due giorni dopo l’attacco terrorista di Hamas in Israele.
La guerra non ha fatto che aumentare il picco di questi incidenti, portando la CSI ad affermare che, dall’inizio del conflitto a Gaza, gli attacchi antisemiti sono più di uno al giorno, molti dei quali non vengono nemmeno denunciati.
La marcia propalestinese al Rockefeller Center
Mercoledì 29 novembre si è tenuta l’annuale cerimonia di illuminazione dell’albero di Natale del Rockefeller Center di New York. Questo evento ha visto la partecipazione del sindaco Eric Adams e di artisti come Cher e Barry Manilow che si sono esibiti per festeggiare l’inizio della stagione natalizia.
A pochi passi da questa cerimonia, tra la 47esima strada e la 6° Avenue, l’organizzazione propalestinese Within Our Lifetime stava marciando in supporto dei terroristi di Hamas, pretendendo la distruzione dello Stato d’Israele. La folla contava più di 1000 manifestanti, molti dei quali non avevano esitazioni nel paragonare il governo israeliano al regime nazista. Uno dei protestanti teneva in alto un manifesto con su raffigurata una svastica sporca di sangue intrecciata con una stella di David e sopra la scritta “l’ironia di diventare ciò che una volta odiavi”.
Questa protesta, chiamata “Flood the tree lighting for Gaza” (in onore all’attacco di Hamas chiamato “Operation Al-Aqsa Flood”), si è scagliata sui passanti, inneggiando cori contro la polizia newyorkese e sostenendo l’origine palestinese di Gesù. “Gesù era palestinese e i festeggiamenti natalizi non possono continuare mentre il suo paese è sotto attacco” ha dichiarato Nerdeen Kiswani, leader della Within Our Lifetime e fervente sostenitrice di Hamas.
Within Our Lifetime nelle ultime settimane ha preso di mira anche la parata del ringraziamento di Macy’s, arrivando a danneggiare la facciata della Biblioteca Pubblica di New York per un danno pari a 75.000 dollari.
L’obiettivo dell’organizzazione è propagare il più possibile l’odio antisemita e, per questo motivo, è arrivata a postare online diverse mappe che mostrano l’indirizzo delle sedi delle principali organizzazioni ebraiche newyorkesi, incoraggiando i suoi seguaci ad attaccarle.
“Dobbiamo difendere il diritto palestinese di contrastare la violenza degli invasori sionisti e sostenere la resistenza palestinese in tutte le sue forme. Senza eccezioni” ha confermato l’organizzazione sul proprio account Instagram.
Per fermare la crescita dell’odio i legislatori di New York hanno presentato nelle ultime settimane un disegno di legge per ampliare la gamma di reati perseguibili come crimini d’odio, colmando le lacune di alcune leggi esistenti.
“I responsabili di questi attacchi antisemiti devono capire che ci saranno conseguenze per le loro azioni” ha concluso Silber, determinato più che mai a risolvere il problema.
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