Andrea Bocelli invita a un concerto l’ex ostaggio a Gaza che durante la prigionia cantava le sue canzoni

Personaggi e Storie

di Redazione
Il tenore italiano Andrea Bocelli ha invitato a un suo concerto la 85enne Yafa Adar, rimasta ostaggio a Gaza per 49 giorni, dopo avere saputo che per tenersi viva canticchiava le sue canzoni. Lo riporta il Times of Israel.

“Non avevo né radio né televisione, niente”, ha detto Adar a Ilana Dayan nel programma investigativo “Uvda” di Canale 12. “Per passare le notti, ripercorrevo la vita nella mia testa”. Essendo una grande fan di Bocelli, canticchiava la sua musica ogni mattina e diceva a se stessa: “Forse oggi sarà una bella giornata”.

Adar è emersa come un’icona di dignità e di silenziosa sfida dopo che sono state viste riprese in cui lei rimaneva calma anche mentre i terroristi estasiati, che avevano appena perpetrato un massacro nel suo Kibbutz Nir Oz il 7 ottobre, la portavano in prigionia su uno scooter per disabili, e più tardi su un’auto all’interno di Gaza.

Mormorare le canzoni di Bocelli faceva parte del metodo di sopravvivenza di Adar e le ha permesso di superare i lunghi e spaventosi giorni di prigionia.

Il tenore italiano Andrea Bocelli a Davos nel 2015 (WORLD ECONOMIC FORUM/swiss-image.ch/Photo Michele Limina)

 

La sua storia è arrivata al produttore israeliano Gad Oron, che l’ha condivisa con la squadra del tenore italiano.

Qualche giorno fa la nipote di Adar le ha letto una lettera scritta da Bocelli in inglese:

“Cara Yaffa, vorrei poterti abbracciare, vorrei ringraziarti per l’emozione che la tua storia ha suscitato in tutte le persone che hanno avuto il privilegio di ascoltarla e soprattutto in me che, incredibilmente, faccio parte di essa!
“Davvero non avrei mai pensato che la mia umile voce, questo grande dono che immeritatamente ho ricevuto dal cielo, potesse un giorno rivelarsi così importante.

“Non c’è premio, applauso, onore o riconoscimento che valga quanto le tue parole, che ti assicuro non dimenticherò mai. Grazie a te, d’ora in poi, canterò con rinnovato entusiasmo, con rinnovata fede, con nuova energia. Che onore per me”.

“Spero di poterti incontrare un giorno e cantare solo per te, qualunque cosa tu voglia, così da cancellare il ricordo di giorni terribili che non riesco nemmeno a immaginare. Ammiro profondamente il vostro coraggio che è un esempio per tutti noi”, ha detto. “Dall’altra parte dell’Oceano vi invio i miei più cordiali saluti, pieni di gratitudine, ammirazione e affetto.”

Adar, seduta su un divano mentre la nipote legge la lettera, esclama: “Wow wow wow wow, che onore, wow, Andrea Bocelli, wow”. E quando sua nipote le dice che Bocelli vuole portarla a uno dei suoi spettacoli, esclama: “Questo è il momento clou della mia vita, sono onestamente così commossa, che cosa meravigliosa, incredibile. “Chi crederebbe che ho in mano una lettera di Andrea Bocelli?”, dice baciandola.