di Anna Balestrieri
I membri del gruppo Bi-2 rock dissidente sono stati arrestati in Tailandia dove erano in tournée. Il consolato russo ha chiesto che i musicisti fossero deportati in Russia. Grazie ad un’azione diplomatica israelo-australiana, il gruppo è stato estradato in Israele.
La storia del gruppo
I Bi-2 (in russo: БИ-2) sono un gruppo rock alternativo bielorusso nato a Babruysk nel 1988 dall’iniziativa di due musicisti, Aleksandr “Shura” Uman e Egor “Lyova” Bortnik. Inizialmente conosciuta come “Bratya po Oruzhiyu” (Fratelli d’armi), la band in seguito adottò il nome “Bereg Istini” (Riva della verità), risultando nell’abbreviazione BI-2. Lyova e Shura adottarono questi soprannomi come nomi d’arte.
Il gruppo ha ottenuto un successo significativo con due dischi d’oro e hit in vetta alle classifiche in Russia, come la leggendaria colonna sonora del film generazionale Brat 2 (Fratello 2) di Aleksei Balabanov. Hanno conquistato l’MTV Russian Music Award per il miglior gruppo rock nel 2007.
Nel 2022, la band si è opposta pubblicamente all’invasione russa dell’Ucraina e ha rifiutato di esibirsi in luoghi che esponevano striscioni pro-invasione. Di conseguenza, i loro concerti in Russia sono stati cancellati e i Bi-2 hanno preferito, come molti altri loro connazionali, lasciare il paese.
Il ministero della Giustizia russo ha etichettato Bortnik come un “agente straniero” per essersi “opposto” all’invasione russa dell’Ucraina e aver “fatto dichiarazioni negative” sulla Russia, i suoi cittadini e le autorità.
La band è in tournée fuori dalla Russia dal 2022, con un calendario di spettacoli che l’ha vista esibirsi l’anno scorso in tutta Europa e negli Stati Uniti.
Il caso
Il gruppo si trovava in Tailandia in tournée. Il 24 gennaio 2024, a seguito di un concerto presso l’isola di Phuket, i membri del gruppo sono stati arrestati dalla polizia tailandese e incarcerati in un centro per migranti illegali a Bangkok. L’accusa: presunte violazioni del permesso di lavoro.
L’organizzatore dell’evento avrebbe dovuto pagare una licenza (del costo di 95 dollari) per permettere all’evento di svolgersi legalmente. Il mancato pagamento della licenza sarebbe quanto ha scatenato l’ira della polizia tailandese nei confronti dei membri del gruppo musicale, portando al loro arresto ed alla minaccia di una possibile deportazione in Russia. I Bi-2 hanno trascorso una settimana nelle prigioni tailandesi prima di essere liberati ed estradati in Israele.
La doppia cittadinanza, israeliana e australiana, del frontmen Egor Bortnik ha scatenato l’incidente diplomatico che ha scongiurato la repressione. Bortnik ha affermato di non avere alcuna lamentela contro le autorità tailandesi che li hanno tenuti in una prigione per migranti, poiché soggette ad un ordine speciale di Mosca.
È stato infine lo Stato ebraico, patria di un milione di russofoni, ad accogliere il gruppo dissidente. Israele si è inizialmente adoperata per liberare il proprio cittadino Egor Bortnik, ma si è infine fatta carico di tutto il gruppo e il 31 gennaio tutti i musicisti sono volati in Israele.
L’incontro con il ministro degli Esteri e l’intervista
Il link all’intervista in ebraico, russo ed inglese
In una conferenza stampa alla presenza del ministro degli Esteri israeliano, Bortnik ha esordito in ebraico dichiarandosi orgoglioso di essere israeliano. “Sapete che nel 2022 è iniziata la guerra, la Russia ha attaccato l’Ucraina. Noi siamo stati tra coloro che hanno condannato categoricamente questi eventi e li condannano ancora. Naturalmente siamo diventati per qualche tempo vittime della propaganda e dei servizi segreti, è diventato pericoloso per noi rimanere nel paese per la nostra posizione e per le nostre dichiarazioni”, ha spiegato ai giornalisti Lyova-2. “Personalmente sono considerato un agente straniero. Devono aver visto un’opportunità per tendere la mano ed afferrarci (…). La cosa peggiore è che abbiamo scoperto che un paradiso in terra come la Tailandia è gestito dall’amministrazione del presidente Putin attraverso una terribile corruzione”. In altre interviste concesse alla stampa, il gruppo aveva denunciato le condizioni aberranti delle prigioni tailandesi.
Nessuna dichiarazione ufficiale ha collegato la carcerazione dei Bi-2 con l’amministrazione russa, ma secondo i musicisti “non abbiamo motivo di non pensarlo… da quando è iniziata la guerra, abbiamo cominciato a scrivere a questo proposito e ad un certo punto si è generato quello che viene chiamato un effetto cumulativo, cioè si è accumulato per noi un tale numero di domande che hanno pensato che sarebbe stato conveniente parlarci di persona a Mosca… Beh, è davvero arrivato il momento in cui potevano praticamente raggiungerci e, per così dire, ci hanno invitato un po’ aspramente a ritornare a casa”, hanno ridacchiato sarcasticamente i membri del gruppo. Alla domanda dei giornalisti circa cosa possano consigliare ad altri artisti che esprimono attivamente il loro dissenso, i Bi-2 hanno suggerito loro di “monitorare i paesi in cui si trovano, per essere sicuri di trovarsi in paesi con un sistema democratico, dove si rispettano le leggi e non ci si piega alle ambizioni di un pazzo”.
Alla richiesta di un’opinione circa la presunta persecuzione del gruppo musicale, il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov ha commentato: “tutti coloro che sostengono Kiev dovrebbero essere processati”.