Il presidente della Comunità ebraica di Milano Milo Hasbani

Solidali e uniti: fai la cosa giusta per la Comunità

di Redazione

 

Milo Hasbani: «È importante sostenere la Comunità, attraverso l’iscrizione e il pagamento puntuale di rette e contributi, che ci consentono di erogare servizi e stare vicini a chi è in difficoltà»

L’importanza di “essere una Comunità” è stata rivelata in tutta la sua profonda essenza durante i due anni della pandemia, in cui la struttura e le risorse della Comunità sono state messe a disposizione di tutti con una efficienza encomiabile e riconosciuta anche dagli organismi ebraici europei e israeliani. La Comunità ebraica di Milano ha saputo stare vicina a tutti, agli ebrei che avevano perso il lavoro, a quelli che si sono ammalati, agli anziani soli: non solo conforto e vicinanza spirituale, ma importanti aiuti economici, buoni spesa, medicine e presidi sanitari. Per non parlare della Scuola, che si è rapidamente organizzata per continuare a istruire e formare i suoi alunni.
«Ma la Comunità ha sempre bisogno dei suoi iscritti, del loro contributo per essere, ogni giorno, in grado di fornire i servizi a tutti – dice Milo Hasbani, assessore al Rapporto con gli iscritti – nei diversi settori in cui opera. La Casa di Riposo per gli anziani, il Rabbinato, la Scuola, la Cultura, i Giovani, i Servizi Sociali».

Come far capire agli iscritti l’importanza essenziale e il valore di “essere Comunità” e di contribuire con la propria quota e con il pagamento puntuale delle rette?
«Ho pensato di rivolgermi direttamente alle persone, – dice Hasbani – mettendomi a disposizione anche per confronti e colloqui, per ascoltare tutti e accogliere proposte e progetti, suggerimenti ed eventualmente rispondere a critiche costruttive».
L’Assessore ha deciso così di scrivere agli ebrei milanesi, ma anche a coloro che si sono trasferiti all’estero o hanno fatto l’alyià, a chi versa regolarmente i propri contributi e a chi è in arretrato, ma anche a coloro che non si sono mai iscritti o a chi si è cancellato dalla Comunità, per invitarlo a riconsiderare la propria posizione.

«Ho deciso che ognuno meritava di essere informato nel dettaglio di ciò che la Comunità fa per i propri iscritti e di quanto sia fondamentale che tutti si sentano coinvolti in queste azioni. Versare le rette e i contributi, ma anche firmare per l’8 per mille all’UCEI e per il 5 per mille alla Comunità, che non costano nulla al contribuente, sono aiuti concreti. Ogni sottoscrizione dell’8 per mille all’UCEI sulla dichiarazione dei redditi, per esempio, si concretizza in 70 euro per ogni firma, indipendentemente dal reddito».

Ma quali sono i messaggi che in questi giorni arriveranno dalla Comunità?
«A chi ha fatto l’alyià in Israele, per esempio, ho detto che mantenere l’iscrizione alla Comunità di Milano, di cui si è fatto parte, è possibile con un contributo annuale simbolico, che consente di ricevere il Bet Magazine-Bollettino e le Newsletter, e sentirsi così parte di una storia e di un legame identitario con l’ebraismo italiano, anche da Erez Israel.
La vicinanza e il sostegno di tutti fanno sì che la Comunità possa continuare ad avere un futuro e garantire i servizi essenziali per gli anziani e i bisognosi, per i giovani, la scuola e il tempio. Inoltre, la distribuzione dei fondi raccolti con l’8 per mille dall’UCEI dipende dal numero degli iscritti alla Comunità, quindi rimanerci accanto è vitale per tutti noi. Se tutti gli italkim di origine milanese volessero aderire a questo invito, sarebbe davvero prezioso per la Comunità».

Ci sono anche i giovani – e non solo – che, trasferiti all’estero per studio o lavoro, possono mantenere l’iscrizione a Milano. Oltre a contribuire così alla vita della comunità, possono essere informati delle iniziative online e partecipare ai corsi, alle lezioni e conferenze di Kesher, dell’assessorato alla Cultura e del Rabbinato; iscriversi ai viaggi e alle attività culturali e religiose. «Vorrei sottolineare – spiega ancora Hasbani – l’importanza di condividere la responsabilità e il privilegio di fare parte di una grande famiglia, unica e speciale, fatta di differenze, radici in comune, amore per la storia che ci accomuna».

Il messaggio per chi invece è iscritto alla Comunità, ma è in arretrato con il pagamento dei contributi e delle rette per la Scuola o per la Casa di riposo, mira a sensibilizzare sul fatto che, oggi più che mai, la Comunità ha bisogno del sostegno di tutti per garantire la continuità e la qualità dei servizi erogati, ma in particolare, in questo momento storico, per lavorare sulla sicurezza delle strutture e sulla protezione di tutti. La regolarità del pagamento delle quote è inoltre essenziale per la programmazione delle spese e per la definizione di progetti, come quelli che riguardano i giovani e il futuro della Comunità.

«C’è un messaggio che considero particolarmente importante – prosegue Hasbani – ed è quello rivolto a chi non è ancora iscritto alla Comunità. Sono persone che vorrei incontrare personalmente per capire le regioni di un distacco e per invitare a riscoprire il legame, come ebrei, con la Comunità di Milano. Una comunità che, in oltre 150 anni di storia, ha accolto ebrei da tutti gli angoli del mondo e di ogni tradizione. Far parte della Comunità vuol dire riscoprire forti legami e relazioni di appartenenza e solidarietà».

 

 

Il messaggio agli iscritti
Cari Iscritti,
nel ringraziarvi della vostra vicinanza, fiducia e sostegno vi ricordiamo l’approssimarsi delle scadenze e l’importanza del vostro Contributo, il primo segno di riguardo nei confronti della nostra – della vostra – Comunità.
Per questo motivo vi preghiamo di provvedere al saldo di tutti gli arretrati relativi ai contributi comunitari, alle rette scolastiche e a quelle destinate alla Casa di Riposo.
A questo proposito vi chiediamo di scegliere il contributo maggiorato del 20%: un piccolo gesto, un grande supporto.
Inoltre, ricordatevi di non dimenticare di porre la firma per il 5×1000 e
l’8×1000 a favore di:
5×1000: Comunità Ebraica di Milano – Codice Fiscale /P.Iva 03547690150 8×1000: Unione delle Comunità Ebraiche Italiane
La firma non comporta nessun aggravio a vostro carico – anche se la vostra dichiarazione non ha reddito – e impegna lo Stato a versare un importo che si aggira intorno ai 70 € a favore dell’UCEI. Se non scegliete a chi devolvere il vostro 5x 1000 e 8×1000 le imposte da voi pagate saranno destinate in proporzione a tutti gli enti aventi diritto.
Vi ringraziamo una volta ancora e contiamo sulla vostra collaborazione.
Un cordiale Shalom
Milo Hasbani e Walker Meghnagi
con tutto il Consiglio della Comunità Ebraica