di R. I.
All’inizio di febbraio, sostenitori e leader del Museo d’Israele da tutto il mondo si sono riuniti a Firenze per approfondire le sfide e le opportunità affrontate dal Museo e dai suoi sostenitori. Le discussioni hanno riguardato le attività attuali e i piani futuri, in particolare le celebrazioni del 60° anniversario del Museo il prossimo anno, e hanno esplorato potenziali strade per rafforzare gli sforzi del Museo durante questi tempi difficili per Israele e il mondo in generale.
Hanno partecipato agli incontri rappresentanti di sette paesi, tra cui Davide Blei, Presidente Amici Italiani del Museo d’Israele di Gerusalemme e Alessia Panella co-Presidente. Suzanne Landau, direttrice ad interim del Museo, che ha presieduto i dibattiti, ha dichiarato: “La nostra nuova missione, che ci guiderà mentre procediamo insieme, è che il Museo di Israele, a Gerusalemme, in quanto preminente istituzione culturale del paese e museo di interesse internazionale, si sforza di coinvolgere e ispirare, di svolgere un ruolo nella società israeliana e di trasmettere lo spirito del suo tempo. Puntiamo all’eccellenza e all’innovazione nel collezionismo, nella conservazione, nella ricerca e nell’istruzione. Di conseguenza, il nostro obiettivo principale è quello di mettere in contatto il pubblico con il nostro patrimonio unico di oggetti originali della cultura materiale e dell’arte locale e internazionale, oltre a portare in primo piano nuovi sviluppi”.
Durante la loro permanenza a Firenze, il gruppo è stato ospitato dal rabbino della Comunità ebraica di Firenze in una visita alla maestosa sinagoga della città, dove sono ora collocate anche le immagini degli ostaggi israeliani. Questa esperienza ha fornito uno sfondo toccante alle discussioni, facendo eco al significato della missione del Museo nel clima attuale.