di Pietro Baragiola
Venerdì 1° marzo Akira Toriyama, il leggendario creatore di manga giapponesi, è morto all’età di 68 anni.
Nei suoi anni di carriera Toriyama è stato considerato uno degli artisti più influenti della storia del fumetto, autore di personaggi come “Dr. Slump”, “Arale” e dell’epica saga di Dragon Ball: la serie che segue le avventure di Son Goku e dei suoi amici alla ricerca delle mitiche “sfere del drago”, sette sfere di cristallo sparse per il mondo che, una volta riunite, permettono di evocare un drago in grado di realizzare qualsiasi desiderio.
La notizia della sua scomparsa è stata diffusa solo venerdì 8 marzo, con un comunicato pubblicato dalla casa di produzione di manga Bird Studio sul sito ufficiale di Dragon Ball.
Di seguito riportiamo il testo tradotto:
Cari amici e famigliari,
Siamo profondamente addolorati nell’informarvi che il creatore di manga Akira Toriyama è deceduto il 1° marzo a causa di un ematoma subdurale acuto.
Aveva 68 anni.
È nostro profondo rammarico che avesse ancora diverse opere in fase di creazione con grande entusiasmo. Inoltre, avrebbe avuto ancora molti successi da conquistare.
Tuttavia, ha lasciato a questo mondo numerosi manga e opere d’arte. Grazie al sostegno di tante persone in tutto il mondo, ha potuto continuare il suo lavoro per oltre 45 anni. Ci auguriamo che il mondo unico creato da Akira Toriyama continui a essere amato da tutti per molto tempo ancora.
Vi comunichiamo questa triste notizia, con gratitudine per la vostra gentilezza dimostratagli durante la sua vita.
Il servizio funebre si è svolto con la famiglia e pochissimi parenti. seguendo il suo desiderio di tranquillità. Vi informiamo rispettosamente che non accetteremo fiori, doni di condoglianze, visite, offerte e altro. Inoltre, vi chiediamo di astenervi dal condurre interviste con la famiglia.
Non sono stati ancora presi piani futuri per eventuali raduni commemorativi, vi faremo sapere quando ci saranno ulteriori informazioni. Ci teniamo a ringraziarvi profondamente per la vostra comprensione e il vostro sostegno, come sempre.
Il lavoro di Toriyama ha creato immense comunità di fan in tutto il mondo. Una delle più importanti, con i suoi 8.300 sostenitori, è quella israeliana che, nel 2022, ha voluto celebrare la propria passione per Dragon Ball aggiudicandosi un posto nel celebre Guinness World Record.
La Kamehameha israeliana
Il 18 agosto 2022, in occasione dell’uscita nelle sale cinematografiche di Dragon Ball Super: Super Hero, il nuovo film d’animazione tratto dal manga, 974 fan israeliani si sono messi in posa per imitare il lancio della “Kamehameha”, la tecnica utilizzata dai protagonisti della serie.
Questo evento si è tenuto nel Cinema City di Israele ed è stato coordinato dai doppiatori Avi Meir e Uri Har Lev, voci ebraiche di Goku e di suo figlio Gohan. Nel corso della trama i due personaggi sono visti più volte lanciare l’iconica onda Kamehameha, un’esplosione di energia KI la cui posa consiste nel tenere i polsi uniti sul fianco con le mani aperte prima di scagliare in avanti il colpo.
Israeliani di tutte le età si sono uniti nel replicare questa celebre mossa e alcuni di loro hanno partecipato all’evento persino indossando i costumi dei protagonisti. Insieme, questi 974 fan sono riusciti a sbaragliare il record mondiale stabilito nel 2019 da 784 partecipanti del San Diego Comic Con.
“Penso che sia davvero ammirevole il fatto che Israele sia riuscita ad aggiudicarsi questo record” ha affermato Avy Edry, amministratore delegato di Cinema City, congratulandosi con i fan per il loro entusiasmo. “Questo è un ottimo invito a non dimenticare mai di divertirci nella nostra vita e a tornare con gioia al cinema, provando a vedere generi di film anche diversi dal nostro.”
Akira Toriyama e il successo di Dragon Ball
Nato a Nagoya in Giappone il 5 aprile 1955, Akira Toriyama aveva iniziato ad appassionarsi al disegno sin da piccolo, dopo aver visto il classico d’animazione Disney La Carica dei 101.
Iniziò ad affermarsi nel mondo dei fumetti nel 1981 grazie al manga “Dr. Slump”, pubblicato sulla celebre rivista settimanale Shonen Jump e che gli valse il premio Shogakukan per il miglior manga shonen (diretto ad un pubblico maschile).
Nel 1984 pubblicò il primo capitolo di Dragon Ball sul numero 51 di Shonen Jump e, grazie ai suoi scontri mozzafiato, power-up spettacolari (il leggendario “Super Sayan”), viaggi nello spazio, macchine del tempo, personaggi iconici e nemici letali la trama ottenne un successo planetario, vendendo oltre 260 milioni di copie in tutto il mondo ed estendendosi per 519 capitoli raccolti in 42 volumi, pubblicati tra il 1985 e il 1995.
Dall’opera nacquero anche due serie animate (“anime”), Dragon Ball e Dragon Ball Z, supervisionate da Toriyama, tradotte in più di 80 paesi e ancor oggi trasmesse dalle televisioni di tutto il mondo.
A 40 anni dal suo debutto Dragon Ball è uno dei franchise più popolari e amati di tutti i tempi con milioni di action figures, 26 film tratti dall’anime, un’infinita serie di videogiochi picchiaduro (Xenoverse, Kakarot e FighterZ) e ispirando persino molti fanmanga tra cui Dragon Ball Multiverse.
Nonostante il successo raggiunto, Toriyama non ha mai ricercato l’attenzione del pubblico ed anzi utilizzava un piccolo disegno chiamato “Robotoriyama” per sostituire sé stesso nelle riviste durante le interviste. Per l’autore Dragon Ball è stato sempre una sorta di miracolo perché, come ha dichiarato in un’intervista al quotidiano giapponese Asahi nel 2013, “ha aiutato una persona come me, con una personalità contorta e difficile, a farsi accettare dalla società”.
Molti autori delle nuove generazioni hanno detto di essersi ispirati a Dragon Ball nelle proprie opere e di essere eternamente grati al lavoro di Toriyama che continuerà anche dopo la sua morte grazie a Dragon Ball Super e alla nuova serie Dragon Ball Daima, da lui ideata e la cui uscita è prevista per il 2025.
“Non dimenticheremo mai Akira Toriyama per il dono che ha lasciato su questa terra” ha scritto la sua casa editrice Shueisha. “Oggi è difficile immaginare un mondo senza Dragon Ball”.