di Presidente e il Consiglio della Comunità Ebraica di Milano
Il Presidente e il Consiglio della Comunità Ebraica di Milano desiderano esprimere il loro incondizionato sostegno e la profonda solidarietà a Daniele Nahum, in seguito alla sua decisione di dimettersi dal Partito Democratico. Questa decisione, dettata anche dalla controversia sull’uso del termine “genocidio” in riferimento allo Stato di Israele, testimonia la sua forte dedizione ai principi di verità, integrità e moderazione, nonché l’importanza cruciale di un linguaggio accurato e misurato nel discorso pubblico.
Il suo gesto è un monito sulla responsabilità che ricade sui leader politici di promuovere un dialogo rispettoso e fondato su una rappresentazione veritiera degli eventi, evitando terminologie che possono acuire tensioni e violenze. Con questo atto di coraggio, Daniele ha dimostrato una volta di più il suo impegno incondizionato verso la costruzione di una società basata sul rispetto reciproco e sulla comprensione.
Come denunciato da Nahum, è doveroso registrare che l’atmosfera in Italia si sta facendo invivibile per gli ebrei. Non dimentichiamo che da ottobre la Comunità ebraica denuncia i cortei Propal da cui sentiamo slogan di “morte agli ebrei” o “From the river to the sea”, i convegni dei giovani del PD unilaterali, che avevano gli stessi ospiti faziosi che solo 10 giorni fa l’Università degli Studi di Milano ha avuto l’improntitudine di chiamare a parlare come Keynote Speech. Tutto questo ha portato a tanti, troppi episodi di antisemitismo.
Mentana, Parenzo, Molinari e Liliana Segre vivono da mesi sotto scorta, le femministe non ricordano gli stupri perpetrati da Hamas sulle israeliane, le presentazioni di libri sulla storia di Israele vengono impedite, le conferenze dove parlano ebrei in università, interrotte. Ciononostante, continua l’irresponsabile utilizzo delle “parole malate” che demonizzano Israele e, a cascata, l’intero mondo ebraico. Lo denunciamo da mesi: legittimo criticare Israele, ma se si esagera e lo si demonizza si deve essere coscienti che si sta contribuendo a fare risorgere la belva antisemita.
Purtroppo il clima si sta facendo giorno dopo giorno sempre più ostile al mondo ebraico, e non solo. Le precedenti dimissioni di una persona di grande spessore e equilibrio come Roberto Cenati dalla presidenza dell’ANPI milanese, testimoniano come l’intolleranza crescente sta minando la società civile nel suo complesso. Nella storia è già successo che parte della società si radicalizzasse fino a arrivare a gesti folli.
È importante dunque ribadire che per fare fronte a questo estremismo è indispensabile che associazioni, partiti, media e istituzioni alzino la voce in maniera forte e chiara per isolare gli intolleranti. E lo facciano presto, prima che la violenza verbale diventi aggressione fisica, com’è già accaduto in altri paesi europei e negli Usa.