di Redazione
Martedì il Muro dei Giusti presso il Memoriale della Shoah di Parigi è stato deturpato con le mani di vernice rosso sangue, proprio nel giorno dell’anniversario del primo grande rastrellamento degli ebrei francesi da parte dei nazisti, era il 14 maggio 1941.
Anne Hidalgo, sindaco di Parigi, ha definito l’episodio come «un atto indicibile. Nessuna causa può giustificare tali degradazioni che sporcano la memoria delle vittime della Shoah e dei Giusti che hanno salvato gli ebrei rischiando la loro vita».
L’incidente, come ha riportato Algemeiner, è anche stato condannato dal presidente di Yad Vashem, Dani Dayan, che ha scritto sul social media X: «Chiediamo alle autorità francesi di trovare gli autori di questo atto atroce e di assicurarli alla giustizia».
Il complesso, che si trova nel centro della città, è stato deturpato durante la notte. Il muro è stato costruito per ricordare i giusti, oltre 3900 i nomi scritti, che aiutarono a salvare gli ebrei in Francia delle persecuzioni antisemite.
Yonathan Arfi, presidente del Crif, l’organismo di rappresentanza degli ebrei in Francia, ha dichiarato: «Non importa chi siano gli autori di questo degrado del Memoriale della Shoah. Il simbolo delle mani insanguinate dei terroristi che hanno linciato due soldati israeliani nell’ottobre del 2000, risuona come un grido di battaglia odioso contro gli ebrei».
Le mani insanguinate sono un chiaro riferimento al linciaggio di Ramallah, dei due riservisti dell’IDF, Forze di Difesa Israeliane, Vadim Nurzhitz e Yosef Avrahami. Avvenuto nell’ottobre del 2000 i due militari furono brutalmente assasinati e i loro corpi mutilati.
Questo è uno dei tanti episodi di odio verso gli ebrei, non solo in Francia, ma in tutto il modo, dopo l’attentato terroristico di Hamas in Israele dopo il 7 ottobre e la conseguente guerra a Gaza.