di Anna Balestrieri
Il Ministero degli Esteri israeliano Israel Katz ha annunciato il richiamo immediato dei suoi ambasciatori in Irlanda e Norvegia in risposta alla decisione di questi paesi di riconoscere uno Stato palestinese.
La posizione pro-pal di Irlanda e Norvegia
Il riconoscimento formale di uno Stato palestinese da parte di Irlanda e Norvegia avverrà il 28 maggio. La Norvegia è stata la prima ad annunciare la sua decisione di riconoscere uno Stato palestinese, con la dichiarazione del Primo Ministro Jonas Gahr Støre “Non ci può essere pace in Medio Oriente se non c’è riconoscimento”. Il premier norvegese ha sottolineato che riconoscendo uno Stato palestinese il paese sostiene il piano di pace arabo e “considererà la Palestina come uno Stato indipendente con tutti i diritti e gli obblighi che ciò comporta”.
Il Ministro degli Esteri dell’Irlanda Micheàl Martin ha affidato la sua dichiarazione al social network X: “Oggi affermiamo chiaramente il nostro inequivocabile sostegno all’uguale diritto alla sicurezza, alla dignità e all’autodeterminazione dei popoli palestinese e israeliano.”
La dichiarazione di Micheàl Martin
Questo passo diplomaticamente significativo verso una legittimazione dell’aspirazione statale palestinese giunge sulla scia dell’indignazione internazionale, particolarmente sentita nell’opinione pubblica dei due paesi, per il numero di vittime civili e la crisi umanitaria nella Striscia di Gaza in seguito all’offensiva di Israele. Si prevede che alla decisione norvegese ed irlandese si accodi presto anche la Spagna, segnata da una violenta campagna anti-israeliana dai giorni immediatamente successivi al 7 ottobre. Il premier spagnolo Sanchez ha afferma che la mossa di riconoscere uno Stato palestinese – che sarà formalizzata dal gabinetto spagnolo la prossima settimana – riflette l’opinione pubblica del Paese ed è anche la cosa giusta da fare.
La reazione di Israele
Il ministro degli Esteri israeliano ha dichiarato mercoledì 22 maggio che il riconoscimento di uno Stato palestinese mina il diritto di Israele all’autodifesa e gli sforzi per assicurare la restituzione dei 128 ostaggi detenuti da Hamas a Gaza.
“L’Irlanda e la Norvegia intendono inviare oggi un messaggio ai palestinesi e al mondo intero: il terrorismo paga”, ha dichiarato Katz.
Il riconoscimento potrebbe ostacolare gli sforzi per la restituzione degli ostaggi israeliani detenuti a Gaza e rendere meno probabile un cessate il fuoco, “premiando i jihadisti di Hamas e dell’Iran”. Ha inoltre minacciato di richiamare l’ambasciatore di Israele in Spagna se il Paese dovesse assumere una posizione simile.
“Israele non rimarrà in silenzio”, ha aggiunto Katz. “Siamo determinati a raggiungere i nostri obiettivi: ripristinare la sicurezza dei nostri cittadini, rimuovere Hamas e garantire la restituzione degli ostaggi”.
Foto in alto: una manifestazione propal a Trondheim, Norvegia (foto wikicommons)