L’assemblea degli iscritti approva il Bilancio consuntivo 2023

Giunta e Consiglio

di Redazione

Con 53 voti a favore e 2 astenuti, è stato approvato dalla Assemblea degli iscritti alla Comunità ebraica di Milano, la sera del 24 luglio, il Bilancio Consuntivo 2023. L’Assemblea si è svolta in modalità zoom con un solo punto all’Ordine del giorno, la presentazione del Bilancio. Tra le Varie ed eventuali sono stati toccati due argomenti proposti dagli iscritti Giuseppe Chalom (Situazione al Maccabi Milano) e Eva Schwarzwald (Intervista rilasciata dal presidente Walker Meghnagi al Corriere della Sera).

Dopo l’introduzione del Segretario Generale Alfonso Sassun e i saluti del Presidente Meghnagi, il primo atto è stata l’elezione del presidente dell’Assemblea: Daniele Nahum, che ha dato la parola all’Assessore al Bilancio Massimiliano Tedeschi.

“Il bilancio è una questione tecnica ma non solo, perché riguarda la vita della Comunità; – ha detto Tedeschi –  ringrazio Alfonso Sassun e Silvia Scarantino con la squadra dell’amministrazione  per la preparazione di un bilancio complesso. I numeri sono positivi in termini di ricavi e costi, cioè il profitto è stato superiore anche di quello preventivato nel budget. Il risultato positivo è dovuto soprattutto a due donazioni importanti, e quindi alle poste straordinarie. Mentre nella parte ordinaria soffriamo ancora per il pesante debito che ci accompagnerà ancora per circa otto anni, causato dal caso [Lainati] dove la comunità è stata parte lesa. Per sanare quella situazione, dobbiamo restituire 1 milione di euro all’anno alle banche. Quindi dovremmo generare un profitto, ma ovviamente generare profitti non è lo scopo statutario della Comunità Ebraica che è quello di fornire, di erogare servizi agli iscritti. Le donazioni quindi sono molto importanti per poter mantenere sana la situazione. L’appello che rivolgo a tutti gli iscritti è che per una questione di cassa, di pagamenti ai fornitori e di mantenimento appunto dei servizi, è molto importante essere puntuali nel pagamento delle rette (Scuola e RSA) e dei contributi alla comunità”.

 

Alfonso Sassun, Segretario generale della Comunità,  interviene dicendo che il bilancio è stato approvato dal collegio sindacale e “abbiamo avuto anche la relazione della Price, che l’agenzia di certificazione del bilancio, con una clean opinion cioè l’approvazione del bilancio; siamo l’unica Comunità Ebraica italiana con un bilancio certificato e questo deve essere per gli iscritti un motivo di tranquillità e di orgoglio che la situazione è sotto controllo ed è sana”.

 

Daniele Nahum dà la parola al coordinatore del consiglio Roberto Jarach che conferma come il bilancio sia stato esaminato dettagliatamente dal consiglio e da questa valutazione risulta un ulteriore miglioramento dei dati rispetto alle previsioni.

 

Il Presidente della Comunità Walker Meghnagi dichiara di essere estremamente soddisfatto di questo Consiglio in cui “tutti hanno lavorato bene insieme, collaborando in tutti i settori e in ogni assessorato”. Walker Meghnagi ringrazia l’Assessore Massimiliano Tedeschi per la presentazione del bilancio, Alfonso Sassun e la responsabile amministrativa Silvia Scarantino e tutta l’amministrazione per il lavoro prezioso che è stato fatto.

 

Si vota per l’approvazione del Bilancio. Contrari 0; astenuti 2; 53 a favore: approvato a larghissima maggioranza.

 

 

Tutta la documentazione relativa al Bilancio 2023:

Bilancio 2023

Nota integrativa 2023

Presentazione assemblea bilancio 2023

Relazione sulla gestione 2023

 

 

 

Varie ed eventuali

All’inizio della assemblea, due persone avevano chiesto al presidente Daniele Nahum di inserire dei punti nelle varie ed eventuali.

 

In particolare Giuseppe Chalom, a proposito del Maccabi, ha presentato una situazione a  suo dire irregolare per quanto riguarda l’organizzazione interna del Maccabi Milano, dicendo di essersi dimesso da consigliere per non essere coinvolto in queste irregolarità, per la mancata presentazione del bilancio e l’inadempienza di alcune norme statutarie. A queste considerazioni ha risposto Ilan Boni confermando di essere stato contattato a questo proposito da Joe Chalom ma difendendo l’operato del Maccabi e dicendo che in un periodo così difficile come è stato questo anno bisogna avere pazienza e cercare di fare le cose con armonia e di sottolineare le cose positive prima delle critiche. Milo Hasbani gli ha replicato dicendo che “è giusto che la questione sia posta al consiglio della Comunità”, visto che il Maccabi comunque lavora nella struttura scolastica e dovrebbe far parte del Maccabi nazionale. Si è deciso di rimandare la discussione, in modo da avere dei dati a supporto, alla prossima assemblea degli iscritti che dovrebbe tenersi il 17 settembre.

 

Il secondo punto delle Varie, proposto da un’iscritta, Eva Schwarzwald, è stato relativo a una intervista rilasciata dal presidente Walker Meghnagi al Corriere della Sera il 4 luglio. Eva Schwarzwald ha dichiarato di parlare a nome di circa 60 iscritti che hanno sottoscritto una lettera (di cui è stata chiesta la pubblicazione) per contestare a Walker Meghnagi il fatto di aver dichiarato che  “Gli ebrei italiani si  sentono protetti da  Fratelli d’Italia”.  “Come ebrei ci siamo sentiti offesi; ebrei che hanno una storia di persecuzione da parte dei fascisti in Italia”. Ed è quindi  stato chiesto che anche di questo argomento si parli in una prossima assemblea in modo approfondito, di come la comunità ebraica debba porsi a livello di comunicazione verso l’esterno e a livello di rapporti con la politica e con le rappresentanze istituzionali italiane.

“Non  vogliamo che il presidente Meghnagi ci associ alle sue amicizie politiche, deve essere il presidente di tutta la comunità e quindi non si può schierare da una parte politica” ha detto Eva Schwarzwald. Sullo stesso argomento è intervenuto anche Roberto Jarach, dicendosi d’accordo che il tema venga portato nella prossima assemblea. Joseph  Jona Falco  ha ribadito la richiesta di affrontare in assemblea l’argomento anche perché ci sono stati “due episodi in particolare che hanno disturbato una parte consistente della Comunità Ebraica di Milano: la decisione di non partecipare al 25 aprile come Comunità e i rapporti con le istituzioni cittadine”.

 

Su questo è intervenuto anche Daniele Nahum come consigliere comunale, dicendo che la decisione di non partecipare al 25 aprile come Comunità è dovuta al fatto che la ANPI, dopo le dimissioni di Roberto Cenati, ha avuto una svolta radicale e ha proposto una piattaforma non condivisibile da parte degli ebrei perché è troppo schierata contro Israele.  Ha detto anche che l’intervista di Meghnagi va letta  in tutta la sua completezza perché la questione dell’antisemitismo di sinistra è molto grave. Jona Falco ha ribadito che Walker Meghnagi ha un ruolo istituzionale e che deve essere quindi attento ai rapporti istituzionali. Walker Meghnagi ha replicato dicendo che era dispiaciuto che la sua intervista avesse creato disagio e che come ebreo si spende solo ed esclusivamente a favore degli ebrei.  “Ho incontrato più volte le istituzioni milanesi e non solo, ricevendone però ben poca solidarietà. Più volte il partito democratico, con l’esclusione di un piccolo gruppo tra cui naturalmente Emanuele Fiano e Lia Quartapelle, ha rifiutato di partecipare agli incontri e nonostante i tentativi di avvicinamento. Schlein ha più volte negato che esista un problema di antisemitismo all’interno del partito democratico, cosa che invece è palesemente sotto gli occhi di tutti”.

Walker Meghnagi ha concluso dicendo di essere aperto assolutamente al confronto su questi argomenti e di aver fatto un errore parlando di “Fratelli d’Italia” e non di “Governo”; quello che intendeva dire è che gli ebrei in Italia sono tutelati dalle istituzioni, hanno ottimi rapporti  con le forze dell’ordine, le questure, le prefetture.

 

Con la promessa di portare la questione alla prossima Assemblea degli iscritti a settembre, la riunione si è chiusa attorno alle 20.45.