di Redazione
Un rabbino britannico è stato arrestato martedì scorso in Irlanda per aver eseguito una circoncisione su un bambino. L’episodio è avvenuto in una residenza nella periferia di Dublino. L’European Jewish Association (EJA) ha immediatamente denunciato l’arresto come un atto inaccettabile contro la libertà religiosa, evocando dolorosi ricordi del periodo nazista e di epoche buie in cui la libertà del popolo ebraico era brutalmente negata.
Il Rabbino Menachem Margolin, presidente dell’EJA, ha lanciato un appello urgente al Presidente d’Irlanda, Michael D. Higgins, al Primo Ministro Simon Harris e al Presidente del Parlamento irlandese per il rilascio immediato di Rabbi Yonathan Avraham, Mohel certificato, nonché esperto riconosciuto con decenni di esperienza, arrestato durante una cerimonia religiosa a Dublino. La polizia irlandese ha fatto irruzione nella casa dove si svolgeva il rito, senza offrire alcuna possibilità di cauzione.
Margolin ha dichiarato che l’arresto invia un chiaro messaggio: gli ebrei non sono più i benvenuti in Irlanda chiedendo che il Mohel venga rilasciato prima ancora che inizi lo Shabbat di venerdì sera.
Rabbi Avraham, padre di dieci figli, residente a Londra, da tempo opera legalmente in Inghilterra e ha praticato la circoncisione in tutta Europa. Secondo il Jerusalem Post, il religioso si era recato in Irlanda su richiesta delle famiglie locali, come dichiarato dalla Initiation Society, un’organizzazione britannica fondata nel 1745 per formare e regolamentare i mohalim, della quale era membro. Abraham ha eseguito circoncisioni su persone che non appartenevano alla comunità ebraica irlandese, come affermato dal rabbino capo irlandese Yoni Wieder, precisando che gli ebrei locali non erano direttamente coinvolti.
L’Initiation Society ha spiegato che è comune per persone esterne alla comunità ebraica, sia in Irlanda che all’estero, richiedere ai mohalim di effettuare circoncisioni. Abraham «si è recato nella Repubblica d’Irlanda in buona fede, rispondendo alle richieste delle famiglie interessate».
Wieder ha sottolineato che la comunità ebraica irlandese ha sempre eseguito le circoncisioni nel pieno rispetto della legge irlandese. In una dichiarazione congiunta con Maurice Cohen, presidente del Jewish Representative Council of Ireland, ha affermato che hanno monitorato la situazione fin dall’inizio e stanno facendo tutto il possibile per assicurare che le circoncisioni ebraiche tradizionali possano continuare ad essere eseguite legalmente in Irlanda. Wieder ha inoltre avvertito contro la diffusione di informazioni errate e speculazioni sull’incidente.
La detenzione di Rav Avraham senza cauzione ha suscitato di fatto un forte sdegno, soprattutto nelle comunità ebraiche, in un periodo storico come l’attuale in cui l’antisemitismo è in costante crescita. «La circoncisione non è un crimine, ma un comandamento che la fede ebraica segue da oltre 3000 anni – ha dichiarato Rabbi Margolin –. L’ultima volta che qualcuno è stato arrestato per questo motivo è stato sotto i nazisti, le cui leggi iniziali erano mosse da un odio cieco e irrazionale verso il popolo ebraico. È sconvolgente che oggi, in Irlanda, si ripeta una simile ingiustizia».
Non solo: va sottolineato che la pratica della circoncisione è riconosciuta anche dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e adottata da molte altre religioni. Circa il trenta percento di uomini nel mondo, e non solo gli ebrei, sono circoncisi, un fatto che testimonia la sua accettazione globale e i benefici per la salute riconosciuti. Non ultimo, la circoncisione potrebbe salvare milioni di persone dalla morte per malattie e infezioni.
Una brutta storia
In seguito alle accuse formali della corte distrettuale di Dublino contro Rabbi Avraham, la detective Garda Megan Furey ha riferito che, durante l’arresto, il rabbino era vestito con una tunica bianca, guanti blu e teneva in mano un bisturi. Ha trovato un neonato sul fasciatoio e ha constatato che un altro bambino era già stato circonciso. Nonostante l’esperienza e la formazione di Rabbi Avraham, la polizia ha insistito per la sua detenzione, citando la gravità del reato e il rischio di fuga.
Questo arresto ha scatenato una serie di reazioni indignate. Rabbi Margolin ha sottolineato come l’arresto violi il diritto fondamentale alla libertà di religione e umili i genitori coinvolti, suggerendo che non si preoccupano dei loro figli. «Tutti quei genitori che hanno circonciso i loro figli, hanno subito la stessa procedura loro stessi e ovviamente non l’avrebbero fatta se comportasse danni fisici o mentali ai neonati, soprattutto un Mohel come Rabbi Yonathan che passa molti anni di studio e formazione prima di essere autorizzato a praticare. Non siamo barbari».
Nel corso dell’udienza, l’avvocato difensore Tertius Van Eeden ha cercato di evidenziare la legittimità delle azioni di Rabbi Avraham, sottolineando la sua appartenenza alla Initiation Society e la sua vasta esperienza. Tuttavia, il giudice ha negato la cauzione, rimandando il caso alla Corte distrettuale di Clover Hill il 6 agosto.
Il rabbino Margolin ha inoltre rivolto un appello al Presidente dello Stato di Israele, Isaac Herzog, il cui nonno è stato rabbino capo d’Irlanda, chiedendogli di collaborare questa mattina con i capi del governo irlandese per l’immediata liberazione del Mohel.
L’arresto di Rabbi Avraham non è solo un episodio scioccante, ma un chiaro sopruso contro la libertà religiosa. Questo caso mette in luce una preoccupante interferenza delle istituzioni nelle pratiche religiose, evocando i peggiori momenti della storia. La società moderna non può tollerare che diritti millenari vengano calpestati in nome di leggi mal interpretate. È tempo di chiedersi: fino a che punto le istituzioni sono disposte a spingersi nella repressione della diversità culturale e religiosa? Questo arresto non solo danneggia un individuo e una comunità, ma mette a rischio i valori fondamentali di una società libera e giusta.