di Pietro Baragiola
La 20enne israelo-americana Amit Elor è entrata nella storia dello sport vincendo la medaglia d’oro, il 6 agosto, nella lotta libera 68 kg alle Olimpiadi di Parigi 2024 e diventando così la più giovane atleta degli Stati Uniti a conquistare il titolo.
Amit era considerata una delle favorite grazie ai suoi cinque anni di vittorie consecutive, ottenute in numerosi campionati internazionali, fino ad arrivare alla finale olimpica dove ha affrontato e sconfitto la kirghisa Meerim Zhumanazarova, medaglia di bronzo a Tokyo 2022.
Il trionfo di Amit alle Olimpiadi è stato celebrato non solo dai media americani ma che da quelli israeliani per via delle sue origini ebraiche che l’atleta ha voluto affermare senza remore dopo la sua meritata vittoria, mostrandosi pubblicamente con un nastro giallo tra le mani, simbolo del sostegno rivolto agli ostaggi israeliani nelle mani di Hamas.
“Ringrazio tutti gli israeliani per il supporto e l’affetto mostratomi. In questi giorni ho ricevuto molti messaggi positivi da Israele che, personalmente, considero una seconda casa” ha affermato Amit durante un’intervista rilasciata a Channel 5.
“Sono un’americana che lotta con orgoglio per gli Stati Uniti, ma nel mio cuore sto lottando anche per Israele” ha spiegato l’atleta al sito israeliano Ynet. “Se la mia partecipazione alle Olimpiadi potrà portare anche solo un po’ di gioia al popolo d’Israele, vorrà dire che tutto il duro lavoro e i sacrifici compiuti saranno stati ripagati.”
Qui il video in cui Amit dedica la sua vittoria alla lotta contro l’antisemitismo
La storia di Amit Elor
Amit Elor è nata a Walnut Creek, in California, il 1° gennaio 2004.
I suoi nonni, sopravvissuti all’Olocausto, si erano trasferiti ad Ashkelon, da dove suo padre Yair e la madre Elana sarebbero emigrati negli anni ’80 per trasferirsi negli Stati Uniti.
A soli 2 anni Amit ha iniziato ad imparare l’ebraico come prima lingua, mentre a 4 ha cominciato ad appassionarsi alla lotta libera, mantenendo costanti i suoi allenamenti anche durante le visite ai famigliari in Israele.
Durante i Campionati mondiali di lotta 2022 a Belgrado, Amit ha vinto la medaglia d’oro, diventando la più giovane lottatrice statunitense (uomo o donna) ad essere nominata campionessa del mondo. Oggi detiene questo titolo per ben due volte nella categoria 72kg e ha conquistato persino il primato mondiale under 23 e under 20 nell’arco di tre mesi.
Per prepararsi alla finale olimpica, Amit ha ammesso che, prima del match, si è preparata mentalmente autoconvincendosi che avrebbe vinto.
“Di solito non lo faccio ma, questa volta, mi sono costantemente ripetuta per tutto il giorno la seguente frase: ‘oggi diventerai una campionessa olimpica’. L’ho ripetuto ancora, ancora e ancora, senza mai fermarmi” ha raccontato durante la sua intervista a Ynet. “Non mi interessava che sembrasse una follia o un traguardo troppo alto. Dovevo crederci e presentarmi sul ring con piena fiducia nelle mie capacità.”
La finale si è tenuta nella Champ de Mars Arena dove Amit ha sconfitto Meerim Zhumanazarova con un punteggio di 3-0: passando in vantaggio con un takedown all’inizio dell’incontro e difendendosi continuamente dai colpi dell’avversaria per tutto il resto del match.
Con questa vittoria, Amit è ufficialmente la prima lottatrice americana di religione ebraica a vincere l’oro dopo Henry Wittenberg nel 1948 e conta di ottenere una nuova medaglia alle Olimpiadi di Los Angeles 2028.
Dopo essersi ampiamente astenuta dal parlare della sua identità ebraica prima dei Giochi, giovedì 8 agosto la campionessa si è espressa contro l’antisemitismo pubblicando un video sui suoi profili social, dove oggi ha un grande seguito (oltre 200.000 follower su Instagram).
“Per me è importante rimanere fedele a me stessa” ha affermato Amit. “Sin dal 7 ottobre ogni parte di me voleva parlare ed esprimere come mi sento riguardo a questa situazione, ma sono cose che ho cercato di evitare, specialmente ripensando all’attacco di Monaco del 1972. Ora, dopo la vittoria, mi sento più libera nel farlo.”
Il video contro l’antisemitismo
“Ottant’anni fa i miei nonni sono sopravvissuti all’Olocausto, ma ancora oggi l’antisemitismo è intorno a noi” ha dichiarato Amit nel video, mostrando ai suoi follower un messaggio ricevuto in bacheca con la dicitura ‘tu appartieni alla camera a gas’.
Questo commento è stato postato da un account con un triangolo rosso rovesciato (simbolo di Hamas), il cui profilo è pieno di post esclusivamente diretti contro Israele.
È proprio a causa di questo genere di minacce che l’atleta si era trattenuta fino ad ora dal parlare pubblicamente delle sue origini ebraiche.
In un’intervista rilasciata alla Jewish Telegraphic Agency, Amit ha raccontato che, dopo il 7 ottobre, ha usato i propri profili social per pubblicare semplici messaggi apolitici che trasmettessero forza e speranza alle famiglie delle vittime di Hamas ma, anche così facendo, ha ricevuto “commenti terribili e minacce di morte”.
Post con la scritta “Buon Hanukkah” o frasi che contengono il suo nome in ebraico hanno attirato numerose risposte razziste sul suo profilo, spingendo Amit ad evitare completamente l’argomento fino alla fine dei Giochi.
Nel video postato giovedì, Amit ha deciso di parlare apertamente della sua posizione contro i crimini dell’odio, senza remore o paura, ringraziando Israele per il grande sostegno ricevuto durante i suoi match.
“I miei nonni hanno vinto. Oggi io ho vinto” ha affermato, orgogliosa, la campionessa, tenendo in mano la sua medaglia d’oro e mostrando il volto ancora ferito dai numerosi combattimenti olimpici. “Anche l’umanità vincerà. Dobbiamo solamente alzarci e dire insieme una semplice frase: ‘Mai più!’”
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