di Anna Balestrieri
All’alba di domenica 25 agosto 2024, le Forze di Difesa Israeliane (IDF) hanno lanciato una serie significativa di attacchi aerei contro obiettivi di Hezbollah nel sud del Libano. Questa azione è stata innescata dall’intelligence che ha rivelato che Hezbollah stava preparando un grande attacco sia al nord che al centro di Israele (The Times of Israel), compreso un potenziale attacco a una base dell’intelligence dell’IDF. In risposta, l’IDF ha preso di mira i lanciarazzi e una cellula Hezbollah nell’area di Khiam, neutralizzando queste minacce prima che potessero intensificarsi ulteriormente.
Dal canto suo, Hezbollah ha risposto con l’invio di oltre 320 razzi, di cui solo 230 arrivati su territorio israeliano e quasi tutti eliminati dall’Iron Dome.
According to our assessment, #Hezbollah intended, in its original response that was disrupted, to carry out a combined bombardment attack against #Israel: an intensive rocket and UAV strike on northern Israel (hundreds of launches, not thousands) as a diversion and intentionally… pic.twitter.com/rqmzo5XwzB
— Israel-Alma (@Israel_Alma_org) August 25, 2024
Il retroscena
La situazione lungo il confine tra Israele e Libano è degenerata, con pesanti scambi di fuoco tra Hezbollah e le Forze di Difesa Israeliane (IDF). Negli ultimi giorni, Hezbollah ha intensificato i suoi attacchi missilistici, colpendo aree più profonde all’interno del territorio israeliano. Le forze dell’IDF hanno risposto con attacchi aerei su postazioni di Hezbollah, inclusi siti di lancio missilistico e infrastrutture militari nel sud del Libano.
Sono state riportate diverse vittime. Sul lato israeliano, una serie di attacchi missilistici di Hezbollah ha preso di mira Kiryat Shmona, senza feriti immediati ma causando gravi danni a proprietà. In Libano, gli attacchi aerei israeliani hanno provocato molteplici vittime tra i combattenti di Hezbollah, oltre a feriti civili a causa degli attacchi vicino al confine siriano.
Uno degli incidenti più mortali si è verificato a Majdal Shams, dove 12 bambini sono stati uccisi da un razzo di Hezbollah mentre giocavano a calcio. Questo incidente ha suscitato la condanna internazionale, inclusa quella dei funzionari statunitensi che stanno cercando una soluzione diplomatica per prevenire un’ulteriore escalation.
Nelle ultime ore di sabato 24 agosto, Hezbollah aveva intensificato i suoi attacchi, lanciando razzi contro le comunità del nord di Israele, in un trend di aggressività in netta crescita nell’ultimo mese. Questa escalation ha spinto i funzionari israeliani a colpire preventivamente le posizioni di Hezbollah per prevenire un conflitto più ampio. Gli attacchi israeliani hanno causato notevoli disagi, inclusa la chiusura temporanea dell’aeroporto Ben Gurion poiché i voli sono stati dirottati e gli orari sono stati modificati per gestire la situazione.
Le reazioni all’interno di Israele
In mezzo a questa escalation, i leader politici in Israele hanno espresso preoccupazione. Alcuni leader delle comunità del nord hanno criticato il governo israeliano perché è sembrato agire con decisione solo quando il centro di Israele era minacciato, mentre le loro comunità avevano sopportato mesi di attacchi senza una risposta simile. Nonostante queste tensioni, la leadership israeliana ha sottolineato la necessità di difendere il paese da tutte le minacce, con il presidente Isaac Herzog che ha espresso gratitudine all’IDF e alle altre forze di sicurezza per i loro sforzi.
Daniel Hagari, portavoce dell’IDF, ha dichiarato: “Nelle scorse ore, abbiamo identificato una vasta preparazione da parte dell’organizzazione terroristica Hezbollah per sparare verso il fronte interno israeliano. Dopo un’identificazione approfondita, l’IAF e il Comando settentrionale hanno iniziato a colpire in modo proattivo e ampio gli obiettivi di Hezbollah per eliminare le minacce rivolte ai cittadini di Israele. Stiamo eliminando le minacce contro ilfronte interno israeliano. Decine di jet dell’IAF stanno attualmente colpendo obiettivi in varie località del Libano meridionale. Continuiamo a rimuovere le minacce e a colpire intensamente l’organizzazione terroristica Hezbollah”.
Le prospettive
La situazione rimane tesa, con organismi internazionali come la Forza ad interim delle Nazioni Unite in Libano (UNIFIL) che esortano entrambe le parti a cessare il fuoco ed evitare un’ulteriore escalation. Tuttavia, date le ostilità in corso e l’elevata posta in gioco, permane il rischio che il conflitto continui.
Entrambe le parti sembrano prepararsi per un possibile ulteriore conflitto, anche se i funzionari israeliani hanno indicato una preferenza per attacchi limitati mirati a obiettivi specifici, piuttosto che una guerra totale. Hezbollah, d’altro canto, continua ad affermare che qualsiasi attacco a Beirut o aree civili significative innescherebbe una risposta maggiore.