New York University: i “sionisti” diventano una categoria protetta. E i pro-pal protestano

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di Nathan Greppi
La New York University ha recentemente deciso di includere il termine “sionistatra le categorie protette ai sensi della sua politica contro le discriminazioni e le molestie (NDAH, Non-Discrimination and Anti-Harassment). La mossa, volta a proteggere coloro che si identificano come sionisti da atti discriminatori, è in linea con le protezioni concesse a categorie come razza, religione e genere nella Costituzione americana.

In risposta alla decisione, stando a Ynetnews, diverse organizzazioni pro-palestinesi e antisioniste hanno deciso di scioperare per il fine settimana del Labor Day, a meno che la New York University non riconsideri la sua decisione. L’amministrazione dell’ateneo ha difeso la propria scelta, sottolineando che l’inclusione di “sionista” nella sua politica NDAH serve a garantire un ambiente aperto e tollerante nei confronti di tutti gli studenti.

“L’uso di parole in codice, come ‘Zionist’, non elimina la possibilità che il tuo discorso violi le politiche NDAH”, ha dichiarato l’università all’inizio di questa settimana. I funzionari della New York University hanno ribadito che la decisione intende proteggere gli studenti dalle discriminazioni, consentendo al tempo stesso un dibattito acceso su questioni controverse.

Questo sviluppo fa parte di una tendenza più ampia di disordini nei campus statunitensi, che dopo la pausa estiva sono ricominciati all’inizio del nuovo anno accademico. All’Università del Michigan, il governo studentesco ha deciso di sospendere la distribuzione di 1,3 milioni di dollari di fondi stanziati per i club studenteschi, per chiedere all’università di disinvestire da Israele. Anche la Cornell University ha visto ricominciare i disordini con il nuovo anno accademico, a cominciare dagli atti di vandalismo contro l’edificio amministrativo principale, dove sono apparsi graffiti contro Israele e finestre rotte.

Per aumentare la sicurezza nei campus, l’Università della Virginia ha introdotto un nuovo regolamento che vieta l’utilizzo di mascherine, a meno che non si presenti un documento d’identità o una prescrizione medica che confermi la necessità della mascherina. La decisione sarà rivista nell’agosto 2027, con eccezioni previste in caso di esigenze mediche.