“Dal Front Populaire al Nouveau Front Populiste”, il webinar di UAII

Mondo

di Anna Balestrieri
L’Unione delle Associazioni Italia Israele presieduta da Celeste Vichi ha ospitato su zoom il 17 settembre Dal Front Populaire al Nouveau Front Populiste”, un’analisi incisiva sulle due ultime elezioni in Francia e sull’evoluzione politica del paese. L’incontro, continuum ed aggiornamento del precedente webinar del 29 maggio, ha visto la partecipazione della professoressa Sophie Nezri, esperta di letteratura italiana e studi ebraici, e di Francesco Domenico Vitale, dottorando in storia contemporanea. La discussione ha offerto uno sguardo approfondito sugli sviluppi politici, sociali e culturali che stanno plasmando il panorama francese.

La Francia e il nuovo antisemitismo

La professoressa Sophie Nezri ha analizzato in modo approfondito la condizione della comunità ebraica in Francia, evidenziando una preoccupante crescita dell’antisemitismo nel paese. La fuga di oltre 4000 ebrei francesi verso Israele, nonostante la situazione di guerra nel paese dal 7 ottobre 2023, dimostra come il clima di ostilità locale sia diventato insostenibile. Aggressioni quotidiane, discriminazioni e minacce nelle università francesi sono ormai parte della realtà per molti giovani ebrei, e l’antisemitismo sembra alimentarsi da diversi fronti: da una parte l’estrema sinistra rappresentata dal partito La France Insoumise, dall’altra l’estrema destra del Rassemblement National, entrambe forze che cercano consensi elettorali su basi ideologiche contrapposte, ma con un pericoloso elemento in comune: la strumentalizzazione delle tensioni religiose e sociali.

Il partito France Insoumise, con il suo leader Jean-Luc Mélenchon, trova una vasta base di sostegno non solo negli intellettuali di sinistra, ma anche tra i sei milioni di musulmani in Francia, una comunità in crescente tensione con la popolazione ebraica. Questo schieramento politico ha contribuito ad un clima di intolleranza che sta spingendo sempre più ebrei a cercare rifugio all’estero. A ciò si contrappone il Rassemblement National, unico partito che ha difeso pubblicamente Israele dopo i fatti del 7 ottobre, pur rimanendo ancorato a un elettorato legato al ceto popolare che spesso manifesta sentimenti nazionalisti e xenofobi.

La questione dell’identità e il “problema di civiltà”

La Francia vive un momento di crisi identitaria profonda, descritto dalla professoressa Nezri come un “problema di civiltà”. Alcuni quartieri, ad esempio nella città multietnica di Marsiglia, vedono una crescente islamizzazione, con negozi in cui le donne non possono entrare senza velo. La stessa Nezri ha denunciato la situazione precaria in cui si trova come donna ebrea, costretta a confrontarsi con una crescente ostilità. La polarizzazione politica si riflette anche nelle elezioni, dove il declino dei partiti tradizionali ha permesso l’ascesa di formazioni populiste di destra e sinistra.

Il futuro politico della Francia

Durante la conferenza, Vitale ha sollevato interrogativi cruciali sulle prospettive politiche del paese, chiedendosi quale sarà il destino della Francia nel prossimo futuro. Con  la recente nomina di Michel Barnier, il più anziano primo ministro del paese, ci si chiede se il governo riuscirà a formare una maggioranza solida. La risposta, secondo Nezri, è incerta, soprattutto in un contesto in cui gli arabi, descritti come i “nuovi dannati della terra”, stanno diventando la nuova classe proletaria.

La Fête de l’Humanité, paragonata da Nezri alla festa dell’Unità in Italia, è un esempio della crescente propaganda anti-israeliana che sta prendendo piede in Francia.

La conferenza ha offerto una visione complessa e inquietante del futuro della Francia, definita come un laboratorio del nostro futuro europeo. La crescente tensione tra la comunità ebraica e quella musulmana, l’emergere di movimenti populisti e il declino dei partiti tradizionali sono solo alcuni dei segnali di una crisi politica e sociale che richiede un’attenta riflessione.