L’agente hollywoodiano Brandt Joel si scusa per i suoi commenti, dopo il ritrovamento dei 6 ostaggi israeliani uccisi da Hamas

Spettacolo

di Pietro Baragiola
In seguito al ritrovamento dei corpi dei 6 ostaggi rapiti e giustiziati da Hamas, l’agente cinematografico Brandt Joel ha pubblicato un commento molto aggressivo sulla guerra tra Hamas e Israele.

“F#####o la sinistra, uccideteli tutti” ha scritto Joel nel messaggio pubblicato su un gruppo WhatsApp pro-Israele e il cui screenshot è stato inviato alla rivista americana The Hollywood Reporter.

Joel lavora per la William Morris Endeavor (WME), una delle principali agenzie di talenti di Hollywood, e conta tra i suoi clienti alcune delle più grandi star dell’industria dell’intrattenimento: Justin Timberlake, Jason Momoa, Matthew McConaughey, Kevin Hart e l’attore ebreo Jonah Hill.

Tuttavia, dopo aver letto la notizia del suo commento, molte celebrità stanno rivalutando se sia il caso di continuare o meno la collaborazione con Joel.

Tra queste star c’è anche l’attore premio Oscar Mahershala Ali che in questi giorni ha licenziato Joel come agente ed è stato riassegnato ad un altro membro della WME.

Questa situazione ha spinto Joel a scusarsi pubblicamente davanti al mondo intero, iniziando dalla sua stessa azienda.

Le scuse di Joel Brandt

Mercoledì 4 settembre, Joel ha convocato una riunione su Zoom con gli altri agenti del dipartimento cinematografico della WME, per discutere insieme i recenti sviluppi.

Secondo quando riportato da The Hollywood Reporter, durante questo meeting l’agente avrebbe ammesso di essersi pentito del proprio messaggio, spiegando di averlo cancellato pochi minuti dopo averlo inviato.

Come affermato da Joel, quando stava scrivendo il commento “uccideteli tutti” il suo stato emotivo era totalmente irrazionale per via del dolore causato dalla notizia degli ostaggi uccisi e dal pensiero di quello che sarebbe potuto accadere al suo stesso figlio, che lo scorso 7 ottobre si trovava proprio in Israele.

Per evitare ulteriori incomprensioni, l’agente ha voluto chiarire che la frase “uccideteli tutti” era rivolta contro i terroristi di Hamas, responsabili di queste barbarie.

“Mi scuso per la mia temporanea mancanza di giudizio. Ho creato confusione e messo l’azienda nell’occhio del ciclone mediatico” ha dichiarato Joel, affermando di provare grande affetto per la sua compagnia e i suoi colleghi.

WME fa parte di Endeavor, il grande conglomerato di sport e intrattenimento proprietario anche dell’organizzazione di wrestling professionistico WWE e dell’Ultimate Fighting Championship.

L’azienda è diretta dall’agente cinematografico ebreo Ari Emanuel che di recente ha scatenato molto scalpore per aver chiesto al Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu di dimettersi in seguito alla sua scarsa gestione della guerra a Gaza.

Secondo quanto dichiarato da The Hollywood Reporter, Joel avrebbe chiesto perdono direttamente ad Emanuel e agli altri dirigenti della WME, promettendo di rivolgersi il prima possibile ad un consulente per imparare a gestire il proprio carattere impulsivo.

Ciononostante, una fonte anonima all’interno della WME ha riferito che questa non è stata la prima volta in cui Joel ha pubblicato commenti accesi sulla guerra nella chat di gruppo.

In una precedente conversazione, diffusa in rete tramite screenshot, Joel ha accusato la WME di non aver agito con maggiore fermezza nei confronti dei clienti che hanno espresso opinioni forti sul conflitto a Gaza.

“Siamo stati deboli, ogni dipartimento ha dei clienti che avremmo dovuto licenziare e non l’abbiamo fatto. Questo dimostra che siamo deboli e abbiamo tollerato un comportamento ripugnante” ha affermato l’agente, senza fare chiaro riferimento ai nomi di questi clienti e a quali comportamenti considera ‘ripugnanti’. “Nessuno ha preso una posizione su questa chat. Per fortuna ci sono pochissime persone fuori dal coro, ma non ne abbiamo licenziata neanche una e ciò è pericoloso.”

La guerra tra Israele e Hamas ha creato sempre più divisioni nell’industria dell’intrattenimento e questo continua a coinvolgere sia gli agenti che le star da loro rappresentate.

Alcune celebrità come le attrici Melissa Barrera e Susan Sarandon sono state licenziate dalle loro agenzie per aver rilasciato dichiarazioni pro-palestinesi che, secondo molti, incentivavano l’antisemitismo.

Anche le cerimonie di premiazione non sono state esenti dal conflitto a Gaza portando molte star ad approfittare dei propri discorsi di ringraziamento per invocare il cessate il fuoco (come abbiamo visto nel discorso di premiazione del regista ebreo Jonathan Glazer) o ad indossare delle piccole spille con il nastro giallo, simbolo di sostegno verso gli ostaggi israeliani ancora prigionieri di Hamas.