di Anna Coen
Ancora choc tra la popolazione per il bombardamento di Hezbollah di martedì 8 ottobre mattina su Haifa in quello che è stato il più pesante attacco mai effettuato del nord di Israele. Mezz’ora di terrore che ha sconvolto i residenti. Secondo l’esercito israeliano, circa 100 razzi sono stati lanciati dal Libano in poche ore sulla città portuale. L’IDF ha affermato che la maggior parte dei primi 85 razzi lanciati è stata intercettata con successo dalle difese aeree. Ma alcuni razzi hanno colpito la zona causando danni nei sobborghi di Haifa di Kiryat Yam e Kiryat Motzkin. Secondo la polizia, il bilancio è di un ferito da schegge e diverse case colpite. Il gruppo terroristico libanese ha precisato che le sue capacità militari «erano buone» nonostante gli attacchi dell’IDF e afferma che potrebbe prendere in considerazione una tregua non legata a Gaza.
Come riportano le cronache, sotto il cielo di Haifa le scie bianche dei missili di difesa si sono alzate rapide, cercando di intercettare i razzi in arrivo. Durante le esplosioni le sirene hanno risuonato in tutta la città. Migliaia di persone sono corse verso i rifugi antiaerei. La polizia ha raccomandato i cittadini a seguire scrupolosamente le istruzioni di sicurezza e rifugiarsi a ogni scatto di sirena. Nel frattempo, le salve di razzi – un insieme di colpi sparati contemporaneamente o in sequenza – sono arrivate mentre l’esercito israeliano ha dichiarato di aver colpito obiettivi di Hezbollah nella parte sud di Beirut. Nessun dettaglio ulteriore è stato comunicato finora dalle autorità militari.
Come riporta The Times of Israel, la persona ferita è una donna di 70 anni. È stata portata in ospedale per le cure dove i medici del Magen David hanno dichiarato la donna in condizioni «buone-moderate».
Hezbollah ha iniziato a lanciare missili contro Israele un anno fa, a sostegno del suo alleato Hamas, dopo l’attacco criminale del 7 ottobre al sud di Israele. I leader principali del movimento hanno ribadito ancora una volta che non si sarebbero fermati finché non fosse stato raggiunto un cessate il fuoco a Gaza. Tuttavia, le affermazioni di Naim Qassem, uno degli ultimi leader sopravvissuti del gruppo, hanno l’aria di un allontanamento da questa soluzione politica.
Poco prima dell’attacco di martedì scorso, Qassem aveva sottolineato in un videomessaggio che le capacità militari di Hezbollah erano intatte, che aveva aumentato il lancio di razzi su Israele e che non vedeva l’ora di «scontri» con le truppe israeliane in Libano. «Stiamo lanciando centinaia di razzi e decine di droni. Un gran numero di insediamenti e città è sotto il fuoco della resistenza – ha dichiarato da una località non meglio identificata –. Le nostre capacità sono buone e i nostri combattenti sono schierati lungo le linee del fronte».
Qassem ha aggiunto che la leadership di Hezbollah stava dirigendo la guerra e che i comandanti uccisi da Israele erano stati sostituiti. «Non abbiamo posti vacanti – ha dichiarato, affermando che Hezbollah nominerà un nuovo leader per succedere a Hassan Nasrallah, ucciso in un attacco aereo israeliano in un bunker a Beirut il mese scorso, «ma le circostanze sono difficili a causa della guerra».
Nel suo discorso di martedì pomeriggio, il ministro della Difesa Yoav Gallant ha affermato a sua volta che l’alto funzionario di Hezbollah Hashem Safieddine, che avrebbe dovuto sostituire Nasrallah, è stato probabilmente ucciso in un attacco aereo a Beirut la scorsa settimana.
«Hezbollah è un’organizzazione senza un leader, Nasrallah è stato eliminato, il suo sostituto è stato probabilmente eliminato anche lui. Questo ha un effetto drammatico su tutto ciò che accade. Non c’è nessuno che prenda decisioni, nessuno che agisca», ha detto Gallant durante una visita al Comando Settentrionale dell’IDF, aggiungendo che anche le capacità di potenza di fuoco di Hezbollah hanno subito un duro colpo.
Nelle ultime settimane Israele ha intensificato gli attacchi contro Hezbollah nel tentativo di allontanare il gruppo terroristico dal confine, in conformità con una risoluzione ONU del 2006. Le truppe si sono concentrate sui siti principali di Hezbollah nei villaggi del Libano meridionale, dove hanno trovato enormi quantità di armi. Fonti militari hanno affermato che Hezbollah stava pianificando un attacco su larga scala in stile 7 ottobre alle comunità del nord per massacrare e rapire civili israeliani. Le operazioni dell’IDF nel Libano meridionale verranno ampliate in base alle necessità, ma intendono concludersi il più rapidamente possibile, entro poche settimane.
L’escalation è seguita alla decisione presa da Israele il mese scorso di rendere il ritorno dei residenti del nord alle loro case un obiettivo di guerra ufficiale. Circa 60.000 residenti sono stati evacuati dalle città del nord al confine con il Libano poco dopo l’assalto di Hamas del 7 ottobre, per paura che Hezbollah potesse portare a termine un attacco simile.
VIDEO Reportage da Haifa Un uomo esamina il suo appartamento danneggiato, colpito da un razzo di Hezbollah lanciato dal Libano, a Kiryat Yam https://www.facebook.com/watch/?v=595493066134545