di Nathan Greppi
Sebbene i due paesi si stiano scontrando sempre più apertamente, da quando l’Iran ha lanciato i suoi primi attacchi diretti contro Israele che a sua volta ha reagito, quando si tratta invece di singoli individui vi può essere una proficua collaborazione, specialmente in ambito artistico: il regista israeliano Eran Riklis, conosciuto per film come Il giardino dei limoni e Il responsabile delle risorse umane (quest’ultimo tratto da un romanzo di Abraham B. Yehoshua), ha recentemente portato alla Festa del Cinema di Roma Leggere Lolita a Teheran, tratto dall’omonima autobiografia bestseller dell’autrice iraniana Azar Nafisi, che uscirà al cinema in Italia il 21 novembre
Il film, che a Roma ha vinto il Premio del Pubblico FS e il Premio Speciale della Giuria per l’intero cast femminile, racconta come l’autrice ha vissuto gli sconvolgimenti portati nel suo paese dalla Rivoluzione islamica di Khomeini del 1979. Azar (interpretata da Golshifteh Farahani) è una docente universitaria di letteratura, costretta a lasciare il suo lavoro a causa della crescente censura da parte del regime di numerosi autori e testi. Tuttavia, decide di tenere delle lezioni private per un gruppo di studentesse, alle quali cerca di far conoscere quelle opere letterarie che il regime vorrebbe far sparire dalla circolazione.
“Sapere di aver ricevuto questo premio dal pubblico è molto emozionante per me, perché ho fatto questo film proprio per il pubblico, per il pubblico del cinema, e per questo è il pubblico della Festa di Roma che voglio ringraziare”, ha dichiarato Riklis dopo la premiazione. “Realizzare un film sulla condizione delle donne in Iran è stato molto emozionante, ed è stato anche una sfida. Come regista israeliano, voglio mandare un messaggio di pace e di coesistenza, un messaggio di libertà”.
Veterano della Guerra del Kippur, alla quale prese parte come soldato dell’IDF quando aveva solo 19 anni, Riklis ha anche ricordato l’impegno per la pace che ne è seguito da parte del Primo Ministro israeliano Menachem Begin e del Presidente egiziano Anwar Al-Sadat: “Ci mancano profondamente questi due uomini. Sono preoccupato per Israele, l’Iran, il Libano, i palestinesi, e per molti altri popoli nel mondo”, ha detto, “e penso che, a un certo punto, sarà una persona a cambiare tutto. Non so chi sia, né da dove verrà, ma succederà”.
Questa non è la prima volta che cineasti israeliani e iraniani collaborano insieme, nonostante l’inimicizia tra i rispettivi paesi: già nel 2015 l’attore iraniano Navid Negahban aveva recitato in Baba Joon, il primo film israeliano girato quasi interamente in lingua persiana. Mentre nel 2023, il film Tatami è stato co-diretto dall’israeliano Guy Nattiv e dall’iraniana Zar Amir Ebrahimi.