di Gherush92 – Comitato per i Diritti Umani
NES Noi Ebrei Socialisti
UNA RISPOSTA A MICHELE SERRA
Noi Ebrei Socialisti democratici messianici del Levitico, noi non siamo, no!, l’onore residuo di Israele, come immagina Michele Serra in “La fatica degli ebrei democratici” ne L’amaca di La Repubblica del 26 ottobre scorso. Noi siamo Israele, noi siamo popolo di Israele.
Mille volte e mille volte ancora abbiamo ripetuto, fino alla nausea, il significato di occhio per occhio dente per dente, un principio giuridico basilare anche del diritto civile e penale moderno. E a chi non vuol capire che non si tratta di vendetta, ma della regola fondamentale, aurea, del risarcimento del danno tramite una sanzione pecuniaria equivalente (e mai tramite una mutilazione fisica), non abbiamo che da dire: vada a studiare, si mondi da giudizi e pregiudizi cristiani!
Mille volte e mille volte ancora abbiamo spiegato i motivi di questa turpe e annosa guerra, che non abbiamo voluto e che non desideriamo. E che dobbiamo combattere strappando i nostri giovani alle famiglie e alla vita. Noi non vogliamo la guerra ma non ignoriamo di essere a rischio perenne di un attacco mortale.
Noi non ci sottraiamo alle nostre responsabilità. Noi combattiamo con i nostri soldati una guerra contro la distruzione degli ebrei, una guerra che non avremmo voluto combattere perché noi vogliamo convivere con popoli diversi, con arabi e palestinesi. Noi fummo e siamo in pace con la gran parte di loro, con chi fra loro cerca e vuole scambi paritari, culturali, economici, commerciali, sociali.
Noi non siamo né i buoni laici che alla Sinistra piacciono, né i cattivi religiosi che la Sinistra detesta e non comprende. Israele, dove molti cittadini che non sono ebrei liberamente vivono e votano, non è né laico né religioso, non è la punta di diamante dell’occidente reazionario, non è un modello di rappresaglia, di vendetta, di colonialismo o di apartheid.
Noi siamo il popolo che si è affrancato dalla schiavitù, che ha rimosso i legacci dell’antico servaggio, che ha conquistato la libertà e accettato la responsabilità della Legge. Noi siamo testimoni della giustizia, perseguiamo l’equità ambientale e sociale. Con noi da sempre sono il lavoratore, la vedova, il povero, lo straniero, il cieco, ciascuno con i propri doveri e diritti. Con noi sono gli animali che non dobbiamo affaticare nel lavoro, che riposano con noi. Con noi sono i popoli che vivono presso di noi, o a fianco a noi, e che ci rispettano, rispettano la nostra legge e il nostro legame ancestrale e inestinguibile con la Terra, e dei quali rispettiamo la diversità, la spiritualità, la legge. Accanto a questi popoli possiamo lottare anche per la loro libertà.
Noi siamo il popolo contro il quale sfacciatamente ricorre la menzogna, la calunnia, la diffamazione collettiva; l’antisemitismo, così diffuso e pervasivo da essere invisibile, ci colpisce da secoli senza sosta con il ferro, la penna, la parola.
Noi combatteremo ogni forma di ingiustizia e di idolatria: uccidere e voler morire per distruggerci è idolatria, non vi è alcuna altra ragione, certo non un pezzetto di terra, che possa spiegare tanta assiduità in un odio secolare. La nostra distruzione, la distruzione di Israele e del popolo ebraico, è una ossessione che occupa ogni spazio vitale, drammaticamente sottratto alla autodeterminazione di un popolo.
Ma noi siamo pronti a trattare e creare coalizioni stabili con chi dimostri quella stessa assiduità nella ricerca di una costruttiva alleanza.
Oltre questa crisi, che ci ha profondamente segnati, oltre l’attuale Governo, così duramente contestato, risorgerà il sentimento di un popolo socialista messianico.
Noi conosciamo la dimensione etica dell’attesa che significa porre al centro di ogni idea e ogni progetto, l’aspirazione, la speranza e la tensione verso un completo umanesimo, una redenzione dei popoli; l’attesa per la venuta del Mashiach – un tempo illuminato e pacificatore del creato, un’epoca di piena giustizia e di pace – ci proietta verso un socialismo integrale, una equità ambientale e sociale che la Legge ci indica come meta per l’intera umanità, ciascun popolo con suoi tribunali e secondo la propria diversità. Da qui ha avuto origine la Sinistra, che ha smarrito le sue più profonde radici, da qui può rinascere.
Noi siamo il popolo che affida la propria umanità al Levitico, dove è scritto “Non vendicarti, e non serbar odio contro i figli del tuo popolo; ma ama pel tuo prossimo quel che ami per te. Sono io il Signore.” (19,18), e che contiene i fondamenti di una società equa. Al Levitico, dove è scritto: “E quando un forestiero faccia dimora con voi nel vostro paese, non dovete fargli sopruso. Il forestiero dimorante con voi dev’essere per voi uguale ad un vostro indigeno, ed amerai per lui quel che ami per te; poiché (anche voi) siete stati forestieri nella terra d’Egitto. Sono io, il Signore, Iddio vostro.” (19,33-34), noi consegniamo la nostra umanità.
NES Noi Ebrei Socialisti
Gherush92 Comitato per i Diritti Umani
L’amaca
La fatica degli ebrei democratici
di Michele Serra – Da la Repubblica di sabato 26 ottobre 2024
Sono immaginabili lo sconcerto, la delusione, l’impotenza degli ebrei democratici — più degli altri quelli che hanno creduto in Israele — di fronte alla interminabile, feroce rappresaglia di Gaza.
Quasi ogni giorno, da un anno, bambini palestinesi sotto le macerie di scuole, ospedali, campi profughi, quasi ogni giorno medici, infermieri, insegnanti, adulti imputabili solo di essere membri di quella comunità. Erano lì, abitavano lì, lavoravano lì, non potevano essere altrove. Non basta, no che non basta, per essere definiti “terroristi”.
In risposta alla mattanza del 7 ottobre, ecco una mattanza più vasta e prolungata, accanita e interminabile, come se “occhio per occhio, dente per dente” fosse ancora la sola legge riconosciuta, come conferma il ridicolo/atroce post di un ministro israeliano di estrema destra che, per festeggiare l’uccisione del nemico, cita il Levitico. Bigotto e feroce, identico ai feroci bigotti di tutte le religioni. Se Dio esistesse, li fulminerebbe.
Gli ebrei democratici, milioni nel mondo e tanti anche in Israele, sono l’onore residuo di Israele, anche se il governo israeliano non lo sa, e fa di tutto per disgustarli.
Libri come Il suicidio di Israele di Anna Foa, Gaza di Gad Lerner, Il sentiero dei dieci di Davide Lerner, per rimanere nel nostro piccolo Paese, parlano della irriducibile forza intellettuale di un popolo disperso e perseguitato che rifiuta di affidare al Levitico la propria umanità.
L’antisemitismo è osceno per ragioni molteplici. Non ultima, la riduzione delle persone ebree a una tribù bellicosa. Gli ebrei sono molto di più di Netanyahu, e anche molto di più di Israele.
Foto in alto: Michele Serra (wikicommons)