86 anni dopo la distruzione della sinagoga di Bielefeld, la figlia di una sopravvissuta restituisce la chiave dell’edificio

Personaggi e Storie

di Pietro Baragiola
Venerdì 8 novembre, la cantora Jennifer Bern-Vogel della congregazione californiana Emanu El, si è recata nella città di Bielefeld, in Germania, per restituire la chiave di una sinagoga andata distrutta 86 anni prima, durante la Notte dei Cristalli.

Bern-Vogel ha ereditato la chiave da sua madre, Marianne Katzenstein (nella foto), che per anni le ha raccontato la storia dell’oggetto.

“Ogni volta che raccontava questa storia a qualcuno, la mia mamma stringeva forte la chiave e chi l’ascoltava aveva sempre un sussulto” ha raccontato la 67enne Bern-Vogel durante la sua intervista alla Jewish Telegraphic Agency.

Prima della Notte dei Cristalli la comunità di Bielefeld contava quasi 1.000 ebrei ma, durante la guerra, questo numero è sceso sempre più fino ad arrivare a soli 35 membri nel 1999. Oggi la comunità si è rivitalizzata ed ospita 450 cittadini ebrei, quasi tutti originari dall’Unione Sovietica, oltre ad avere una nuova sinagoga.

Secondo Irith Michelsohn, nuovo presidente della comunità, il ritorno della chiave è immensamente significativo perché permetterà di educare gli attuali cittadini sul passato di Bielefeld.

“Non abbiamo più molte persone originarie della Germania” ha spiegato Michelsohn alla Jewish Telegraphic Agency. “Alcuni si sono convertiti all’ebraismo, altri sono immigrati da Israele o da altri Paesi e la chiave rappresenta proprio un’opportunità per insegnare loro qualcosa sul passato di questa città e su ciò che abbiamo perso.”

 

La distruzione della sinagoga

La sera del 9 novembre 1938 a Bielefeld, l’allora sedicenne Marianne si era recata nella sinagoga della città per esercitarsi con l’organo. Una volta finita la sua sessione, ha usato la chiave per chiudere l’edificio ed è tornata a casa.

Non poteva certo immaginare che più tardi, quella notte, la sinagoga sarebbe stata rasa al suolo dai nazisti durante il pogrom della Notte dei Cristalli.

L’edificio era stato costruito nel 1905 e commissionato proprio dalla famiglia di Marianne. Suo padre era il capo della comunità ebraica di Bielefeld e, con l’inizio delle persecuzioni naziste, ha aiutato centinaia di famiglie a fuggire dalla Germania.

Anche Marianne e la sorella minore sono scappate in Inghilterra a bordo di un Kindertransport, separandosi per sempre dalla loro famiglia.

Anni dopo, durante una cena di Shabbat in Israele, Marianne ha incontrato Julian Bernstein, il futuro padre di Bern-Vogel, anch’egli sopravvissuto alla Shoah. I due si sono fidanzati nel giro di una settimana per poi trasferirsi in Iowa.

Nei suoi ultimi anni di vita Marianne ha cercato più volte di donare la chiave al Museo Memoriale dell’Olocausto di Washington ma il contatto che aveva con la struttura è morto prima che ciò avvenisse e nel 2017 è venuta a mancare anche lei, all’età di 94 anni.

“Mia madre aveva un legame molto profondo con quella chiave” ha affermato Bern-Vogel. “In un certo senso era come se appartenesse alla nostra famiglia ma, dopo essermi recata in visita a Bielefeld l’estate scorsa, mi è sembrato chiaro che sarebbe stato molto importante per la comunità del luogo che la chiave venisse riportata lì”.

 

Restituire la chiave

Bern-Vogel è tornata a Bielefeld la prima settimana di novembre riallacciando i rapporti con gli amici, la famiglia e gli altri membri della comunità del luogo, che non vedeva da quando era piccola.

È stato il suo primo viaggio a Bielefeld insieme al marito e alla figlia e venerdì ha avuto modo di celebrare lo Shabbat nella nuova sinagoga della città, cantando una canzone adattata da una poesia scritta dal nonno materno.

Sabato 9 novembre i membri della comunità hanno tenuto una cerimonia nel luogo in cui si trovava la sinagoga distrutta per poi spostarsi tutti in municipio dove Bern-Vogel ha riconsegnato ufficialmente la chiave alla città.

L’oggetto è stato aggiunto alla collezione del museo storico della città e sarà esposto nell’attuale sinagoga.

“È stato un momento davvero emozionante. Ora possiamo dire che abbiamo entrambi gli oggetti sopravvissuti all’incendio della sinagoga: il rotolo della Torah e la chiave dell’edificio” ha affermato Michelsohn, soddisfatta.

Bern-Vogel ha spiegato che, anche se sua madre aveva un rapporto difficile con la Germania, ha sempre considerato Bielefeld la propria casa e avrebbe apprezzato il fatto che la chiave venisse riportata lì.

“Penso che sarebbe rimasta incredibilmente commossa dall’accoglienza che la chiave ha ricevuto e dalle persone che oggi sono coinvolte nell’interesse della città” ha detto Bern-Vogel. “Penso che sarebbe molto onorata, felice, e credo anche grata di aver contribuito a salvaguardare la storia di Bielefeld.”

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