“FireDome”, fermare gli incendi ispirandosi alla tecnologia dell’Iron Dome: l’idea di una startup israeliana

Tecnologia

di Michael Soncin
Grazie al sistema di difesa Iron Dome, Israele riesce ad intercettare e tracciare i missili provenienti da Gaza e altri paesi confinanti salvando così migliaia di vite. Una tecnologia che si è rilevata preziosa, particolarmente nel mezzo della recente guerra, per la protezione di tutti i cittadini.

Proprio da qui è nata l’idea di un sistema che lancia delle capsule contenenti un ritardante ecologico contro la propagazione delle fiamme, capace di creare una barriera protettiva. FireDome è in grado di rilevare e spegnere gli incendi. Il sistema in attesa di brevetto, con integrata l’intelligenza artificiale, è pronto per i test a maggio in Israele e nel 2026 negli Stati Uniti.

«Abbiamo sviluppato un sistema per migliorare le capacità e le competenze dei vigili del fuoco nell’affrontare più incendi contemporaneamente, come incendi localizzati, ma anche nel raggiungere luoghi in cui a volte non riescono a farlo, a causa di diversi vincoli logistici», ha detto al Times of Israel Gadi Benjamini, fondatore assieme a Adi Naor Pomerantz di FireDome.

Un supporto importante perché spesso, parlando degli aerei, il buio rende difficile volare durante la notte, con il fumo e il vento forte. «La sfida più grande nell’area della tecnologia climatica sono gli incendi boschivi», ha aggiunto.

L’innovazione messa a punto nel 2024 funziona su due livelli di protezione. In risposta ad un allarme dei vigili del fuoco, un apparecchio lancia delle capsule simili a proiettili che prima di atterrare sul terreno rilasciano delle sostanze ecologiche ignifughe, che creano una barriera protettiva e bloccano il percorso degli incendi in arrivo. Successivamente l’IA sfrutta la tecnologia a sensori per spegnere gli incendi che si stanno propagando a macchia d’olio, causati anche dalle braci sospese nell’aria.

«Le capsule intelligenti contengono dei sensori che ci consentono di programmare la posizione specifica in cui si aprono, disperdono il materiale nell’aria sopra il terreno e creano una sorta di protezione a cupola attorno alla proprietà o al bene, quindi se si avvicina un incendio, verrà bloccato. C’è poi la seconda fase che identifica e reagisce agli incendi localizzati che vengono accesi dalle braci vaganti. Alla fine, la proprietà rimane intatta e senza alcun danno, in modo simile a come l’Iron Dome protegge una città o i quartieri, intercettando i missili prima che arrivino», ha affermato Benjamini.

Il primo prototipo promette di proteggere circa 40 ettari di terra dagli incendi boschivi; inoltre è pensato anche su misura per piccoli quartieri, vigneti, hotel o resort, specialmente utile in quei luoghi soggetti a incendi boschivi.

Le zone negli Stati Uniti dove si concentrerà maggiormente la sperimentazione di FireDome, previste per il 2026, saranno Los Angeles e San Francisco. Proprio in merito agli sconvolgenti incendi della scorsa settimana a Los Angeles, Benjamini stesso ha detto che è troppo presto per dare giudizi concreti, perché al momento, non tutti i dati sono disponibili.