Milei riceve il Genesis Prize, il Nobel ebraico

Personaggi e Storie

di David Fiorentini
Quasi non stupisce più il profondo legame tra Javier Milei e il popolo ebraico, dalle lezioni di Torah alla visita del Muro del Pianto, tanto che adesso il presidente argentino ha anche ricevuto il prestigioso Genesis Prize, noto come il “Nobel ebraico”.  

Oltre a essere il primo vincitore non ebreo, Milei è diventato anche il primo capo di Stato a ricevere questa onorificenza, storicamente lontana dalla scena politica.  

“Il presidente Milei è un vero eroe del popolo ebraico,” ha dichiarato Stan Polovets, co-fondatore e CEO della Genesis Prize Foundation. “A differenza dei leader di molti altri Paesi che sono rimasti in silenzio, hanno esercitato pressioni o, in alcuni casi, hanno sanzionato Israele, il presidente Milei ha sostenuto in modo inequivocabile il popolo ebraico e il suo Stato. Questo premio riflette la sincera gratitudine di Israele nei confronti del presidente e del popolo argentino. Un amico nel momento bisogno è davvero un amico.”

A partire dalla sua elezione del dicembre 2023, Milei ha trasformato l’Argentina da un paese fortemente critico di Israele a uno dei suoi più ferventi sostenitori. In particolare, spiccano le promesse di trasferire l’ambasciata argentina a Gerusalemme e la recente sostituzione del ministro degli Esteri, dopo che l’ambasciatore da lui designato aveva votato contro Israele e gli Stati Uniti all’ONU. Inoltre, sotto la sua guida, l’Argentina ha dichiarato Hamas un’organizzazione terroristica e ha intensificato gli sforzi per perseguire i responsabili degli attentati all’AIMA e all’ambasciata israeliana negli anni Novanta.

Nella sua vita, Milei studia regolarmente con il rabbino Axel Wahnish, poi nominato ambasciatore in Israele, e cita spesso storie e testi ebraici in diversi eventi ufficiali, persino alla sua cerimonia di insediamento.

“Sono profondamente onorato di ricevere il Genesis Prize”, ha annunciato il presidente. “Ovviamente non terrò il premio in denaro; lo donerò a cause che supportano la libertà e la lotta contro l’antisemitismo, sia in Argentina che nel mondo.”

Al contempo, il presidente della fondazione, Steven Rakitt, ha ribadito la natura apolitica del premio, sottolineando come, in un momento di grande difficoltà e isolamento per Israele, sia importante premiare gli alleati che sostengono lo Stato ebraico. “È fondamentale che i non ebrei, che si schierano apertamente a favore degli ebrei e di Israele, siano riconosciuti”, ha dichiarato Rakitt. “Non escludiamo la possibilità di onorare in futuro altre figure non ebree che si impegnano a favore di Israele o contro l’antisemitismo.”