Dolore e orrore: identificati i corpi di Ariel e Kfir Bibas, uccisi brutalmente. Ma il terzo non è della madre Shiri

Israele
di Anna Balestrieri
Secondo quanto emerso dalle analisi dell’istituto di Medicina Legale israeliano, i due bambini sono stati uccisi brutalmente circa un mese dopo il loro rapimento. Israele condanna la violazione degli accordi da parte di Hamas, che ha restituito un corpo di una persona non identificata, e non quello della madre.


Il conflitto tra Israele e Hamas ha raggiunto un nuovo momento di tensione con la restituzione dei corpi di quattro ostaggi israeliani. L’esercito israeliano (IDF) ha confermato l’identificazione di Ariel e Kfir Bibas, ma ha dichiarato che il terzo corpo consegnato da Hamas non appartiene alla madre dei bambini, Shiri Bibas. Secondo il portavoce dell’IDF, le prove forensi dimostrano che Ariel e Kfir sono stati uccisi brutalmente circa un mese dopo il loro rapimento, avvenuto durante l’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023.

La reazione del governo 

Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha condannato duramente Hamas, affermando che la restituzione di un corpo non identificato al posto di Shiri Bibas è una grave violazione degli accordi. “Hamas pagherà il prezzo per questa atrocità,” ha dichiarato, ribadendo l’impegno del governo israeliano a riportare a casa tutti gli ostaggi. Nel frattempo, la comunità del Kibbutz Nir Oz, da cui proveniva la famiglia Bibas, ha espresso profonda tristezza per la morte dei due bambini e ha richiesto con urgenza il ritorno del corpo di Shiri.
L’ufficio del primo ministro israeliano ha inoltre sottolineato che Hamas, non rispettando l’obbligo di restituire i corpi secondo gli accordi, ha ulteriormente aggravato la situazione. 

“Si tratta di una grave violazione da parte dell’organizzazione terroristica di Hamas che, secondo l’accordo, è obbligata a restituire quattro salme di ostaggi. Chiediamo che Hamas restituisca Shiri insieme a tutti i nostri ostaggi”, ha dichiarato Daniel Hagari, portavoce dell’IDF.

La reazione dell’alleato americano

Gli Stati Uniti hanno reagito con fermezza: l’inviato di Donald Trump per i negoziati sugli ostaggi ha dichiarato che Hamas deve consegnare immediatamente il corpo di Shiri Bibas e ha avvertito che il mancato rispetto di questa richiesta potrebbe portare a “conseguenze devastanti”.

Ambasciatore Danon: “l’ONU non può continuare a tacere”

L’ambasciatore di Israele presso le Nazioni Unite, Danny Danon, ha condannato con forza l’omicidio di Kfir e Ariel Bibas e la mancata restituzione del corpo della madre Shiri, criticando le Nazioni Unite: “Non ci sono parole per descrivere una simile atrocità. Hamas non solo ha ucciso a sangue freddo Ariel e Kfir Bibas – un bambino di quattro anni e un neonato di 10 mesi – ma continua a profanare ogni valore morale fondamentale anche dopo la loro morte. Invece di restituire Shiri, Hamas invia un corpo anonimo, come se fosse un pacco senza valore. Questo è un nuovo picco di crudeltà, una barbarie senza precedenti. Il Segretario Generale delle Nazioni Unite, il Consiglio di Sicurezza e l’Assemblea Generale non possono continuare a rimanere in silenzio. Lo Stato di Israele esige una condanna chiara e inequivocabile di questo crimine efferato. La storia ricorderà coloro che sono rimasti passivi.

Minacce alla sicurezza in Israele

Nel frattempo, l’IDF ha annunciato il dispiegamento di tre battaglioni in Cisgiordania in seguito agli attacchi con esplosivi su autobus (per fortuna vuoti) nel centro di Israele. Si sospetta  che fossero stati pianificati attentati simultanei in diversi luoghi all’ora in cui la gente prende gli autobus per andare a lavorare, per fortuna non riusciti. La sicurezza è stata rafforzata mentre il paese si unisce nel dolore per la perdita degli ostaggi e continua a chiedere il ritorno di tutti i prigionieri ancora in mano a Hamas.
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