di Beit Hatarbut
Guidati nella riflessione dal giornalista di Open Simone Disegni, e partendo dalla visione di alcuni estratti del film che trattavano queste tematiche specifiche, si è parlato di come la Memoria sia stata trasmessa all’interno delle famiglie, e di come ne abbiano raccolto l’eredità con prospettive differenti il padre e il nipote, le seconde e le terze generazioni.
Alle 18.30 di mercoledì 19 febbraio al Memoriale della Shoah di Milano è iniziato con i saluti del padrone di casa Roberto Jarach l’incontro “Legami. Una via oltre la trasmissione della Memoria e del trauma”, secondo evento organizzato dalla casa culturale Beit Tarbut dell’Hashomer Hatzair di Milano, questa volta in collaborazione col Memoriale che ha ospitato la serata. Al centro della riflessione la Memoria e la sua trasmissione, i legami e i traumi famigliari che ne scaturiscono. Davanti a una sala gremita ne hanno parlato il regista del docufilm “Liliana” Ruggero Gabbai, con Gadi e Michael Schoenheit, rispettivamente il figlio e il nipote del sopravvissuto ferrarese alla Shoah Franco Schoenheit, scomparso 5 anni fa.
Guidati nella riflessione dal giornalista di Open Simone Disegni, e partendo dalla visione di alcuni estratti del film che trattavano queste tematiche specifiche, si è parlato di come la Memoria sia stata trasmessa all’interno delle famiglie, e di come ne abbiano raccolto l’eredità con prospettive differenti il padre e il nipote, le seconde e le terze generazioni.
Un passaggio di testimone diretto nel primo caso, che porta le seconde generazioni cresciute da genitori traumatizzati ad elaborare questo trauma e farsi carico del racconto. Una trasmissione filtrata invece per le terze generazioni, che permette a queste ultime di vivere con una maggiore libertà la propria esistenza e trasformare la Shoah in un monito e un insegnamento di vita universali. Si è riflettuto su come si possa portare avanti la Memoria una volta scomparsi i sopravvissuti, quale ruolo possiamo avere noi generazioni successive. È stata una serata molto partecipata, che ha toccato temi profondi e attuali, ponendo tutti noi davanti a una responsabilità individuale e collettiva nei confronti di un’eredità tanto pesante quanto fondamentale, oggi più che mai.