di R. I.
Questa mattina alle 7.30, è morto a Roma Papa Francesco, al secolo Jorge Mario Bergoglio, nato in Argentina il 17 dicembre 1936, salito al trono di Pietro il 13 marzo 2013 come 266º papa della Chiesa cattolica e vescovo di Roma. Una morte inaspettata, nonostante il lungo, recente ricovero di 38 giorni al Policlinico Gemelli di Roma per una polmonite, perché solo ieri Bergoglio aveva partecipato alla celebrazione della Pasqua e incontrato i fedeli in Piazza San Pietro. Un Papa che con il mondo ebraico ha avuto rapporti non sempre facili, esprimendo posizioni che hanno fatto (e faranno) discutere a lungo.
Ma oggi è il momento del cordoglio, per la cristianità e per il mondo, e anche gli ebrei partecipano al lutto di tutti.
Walker Meghnagi, presidente della Comunità ebraica di Milano: “La Comunità ebraica è vicino ai nostri fratelli cristiani in questo momento di grande lutto. La perdita di un uomo di così profonda fede e dedizione verso gli ultimi è un dolore per tutta l’umanità. Cogliamo l’occasione per ricordare la sua determinazione a tenere sempre aperti i legami con il mondo ebraico e la sua costante promozione del dialogo interreligioso, anche nei momenti in cui è sorta qualche incomprensione tra i nostri mondi. Resta vivo in noi il ricordo della sue parole in favore della liberazione degli ostaggi israeliani, nonché per la pace in Medio Oriente che speriamo arrivi al più presto e per cui preghiamo costantemente”
Assemblea dei Rabbini d’Italia: “Sincero dialogo con mondo ebraico”
La visita alla sinagoga di Roma fu un momento particolarmente significativo
L’Assemblea dei Rabbini d’Italia partecipa al dolore della Chiesa Cattolica e di tutti i fedeli cristiani per la scomparsa di Papa Francesco, ricordandone le
doti di grande umanità con cui ha saputo parlare al mondo in tempi estremamente difficili e rievocando la sua visita alla Sinagoga di Roma come momento particolarmente significativo di un sincero dialogo con il mondo ebraico e di sensibile preoccupazione per il riemergere dell’antisemitismo”. Questo è quanto si legge in una nota dell’Assemblea dei Rabbini d’Italia.
Il Congresso Mondiale ebraico: “Il Papa vero leader morale”
Il Congresso ebraico mondiale rende omaggio a Papa Francesco dopo la sua morte, con il presidente Ronald Lauder che lo ha definito “un vero leader morale, un uomo di profonda fede e umanità e un amico fedele del popolo ebraico”.
“Dai suoi primi anni in Argentina fino al suo pontificato, Papa Francesco si è impegnato profondamente nel promuovere il dialogo interreligioso e nel garantire che la memoria dell’Olocausto rimanesse una lezione guida per le generazioni future”, afferma Lauder. “Sotto la sua guida, il rapporto tra la Santa Sede e il Congresso ebraico mondiale è fiorito”. Lauder ricorda diversi momenti salienti del rapporto tra il Congresso e Papa Francesco, tra cui l’ apertura di un ufficio vicino alla Basilica di San Pietro nel 2023 per promuovere le relazioni tra cattolici ed ebrei.
Ucei, nelle sue ultime parole attenzione all’antisemitismo
Cordoglio per perdita, partecipiamo a dolore di tutti i fedeli
Le Comunità ebraiche italiane in un comunicato “esprimono alle sorelle e i fratelli cristiani il cordoglio per l’improvvisa perdita di Papa Francesco, nonostante i miglioramenti delle ultime settimane, partecipando al dolore di tutti i fedeli. Il suo lungo pontificato, segnato dall’anno giubilare in corso, attraversa diversi cambiamenti epocali e crisi mondiali che generano importanti riflessioni, per l’oggi e il domani, nel solco dell’imprescindibile dialogo tra le fedi.
Nelle sue ultime parole importante l’attenzione all’antisemitismo crescente”. Così l’Unione delle Comunità ebraiche italiane, mentre Rav Riccardo Di Segni, Rabbino Capo di Roma, ha auspicato che la strada tracciata del dialogo tra fedi continui.
Voce su antisemitismo importante, più difficile su Israele e Gaza
“Una strada tracciata che deve continuare all’insegna del dialogo tra le religioni e le fedi. Non è facile, ma è molto importante. Come credo sia importante che proprio il Papa e la Chiesa si siano presi carico e responsabilità di mettere in evidenza l’antisemitismo crescente”. Lo ha detto, in collegamento al Tg1, Noemi Di Segni, presidente dell’Unione delle Comunità ebraiche italiane.
“La voce del Papa su questo ha responsabilizzato tutti quanti a valle. Chiaro che come questo antisemitismo sia collegato alle vicende di Israele e della guerra a Gaza, è la parte più difficile di cui farsi carico – ha precisato la presidente Ucei -. E su questo gli sforzi di tutti sono concentrati. La sua scomparsa lascia un vuoto immenso. Anche per la comunità ebraica è così, ed è sempre stato così nei secoli – ha aggiunto Di Segni -. Tutti stiamo vivendo un percorso e un momento di grande crisi. Cambiamenti epocali, crisi mondiali. La riflessione su come dobbiamo darci l’imperativo di raggiungere la pace anche attraverso le sue parole, ovviamente è più difficile e più profonda”.
Il Presidente Israele Isaac Herzog: “Il Papa ha promosso forti legami con mondo ebraico”
“Uomo di sconfinata compassione”
Il presidente israeliano Isaac Herzog ha espresso le proprie condoglianza ai cristiani “per la perdita del loro grande padre spirituale, Sua Santità Papa Francesco”, definito “un uomo di profonda fede e sconfinata compassione”, sottolineando che “aveva giustamente riconosciuto grande importanza nel promuovere forti legami con il mondo ebraico e nel promuovere il dialogo interreligioso come via verso una maggiore comprensione e rispetto reciproco”. “Spero davvero che le sue preghiere per la pace in Medio Oriente e per il ritorno degli ostaggi sani e salvi trovino presto risposta – ha aggiunto Herzog in una nota – che la sua memoria continui a ispirare atti di gentilezza, unità e speranza”.