Israele arresta un fuggitivo neo nazista

Israele

di Ilaria Myr

naziskin

Era fuggito da Israele all’estero, ma incautamente vi aveva fatto ritorno: e ad aspettarlo all’aeoroporto c’era, com’era prevedibile, la polizia, che lo ha immediatamente arrestato.
Erik Bonite, soprannome ‘Ely il nazista’, cittadino israeliano non ebreo, era stato condannato nel novembre del 2008 a sette anni di prigione, dopo essere stato giudicato colpevole dal Tribunale di Tel Aviv per avere celebrato il compleanno di Adolf Hitler, il 20 aprile, in una cerimonia in cui lui e altri membri del gruppo neonazista di cui fa parte giuravano di “difendere la razza bianca fino all’ultima goccia di sangue”. Gli altri sette membri della gang, chiamata Patrol 36, tutti di età compresa fra i 15 e i 21 anni e tutti provenienti come Bonite dall’ex Unione Sovietica, sono stati anch’essi condannati al carcere per avere svolto fra il 2005 e il 2007 “attività neonaziste” in Israele, quali crimini razzisti contro ebrei ortodossi, lavoratori immigrati, tossicomani e gay. Inoltre, il gruppo era stato giudicato colpevole di aver profanato una sinagoga nella periferia di Tel Aviv e avere pianificato degli attacchi con esplosivi contro dei gruppi punk e contro arabi. Eloquenti, poi, i loro tatuaggi, con oggetto il numero “88”, codice di Heil Hitler, mentre nelle loro case sono state rinvenute uniformi naziste, pistole, e esplosivi a base di TNT.
Che il neo-nazismo sia una realtà diffusa in tutto il mondo è una cosa nota da tempo. Ma che questo fenomeno fosse presente anche in Israele, lo Stato degli ebrei, è una brutta notizia, che non ci si sarebbe mai aspettato di dover leggere. La realtà dimostra però che oggi, purtroppo, tutto è possibile.