La protesta dei Haredim spacca il mondo ebraico

Israele

di

“Nessuno dovrebbe obbligarci a servire nell’esercito, invece di studiare la Torà. Questa decisione non dovrebbe venire dalla coercizione, ma dal dialogo”. Faige è una madre haredi di 24 anni, che domenica 2 marzo ha partecipato alla grande manifestazione di protesta degli ultraortodossi contro la nuova legge che introduce la coscrizione obbligatoria dal 2017 anche per gli studenti di collegi rabbinici,  e che prevede delle sanzioni per i renitenti.
Una legge, questa che, da quando si è cominciato a parlarne – nel febbraio dello scorso anno, con l’insediamento del nuovo governo Netanyahu – crea accese discussioni all’interno della società israeliana e di tutto il mondo ebraico.

La manifestazione di domenica 2 marzo, però, segna senza dubbio una spaccatura all’interno della società: 500.000 mila ortodossi – uomini, donne e bambini – provenienti da tutto il paese con oltre 2.000 autobus si sono riuniti a Gerusalemme per una grande preghiera di massa contro il progetto di legge, creando non pochi problemi al traffico cittadino e bloccando la stazione degli autobus.

“Non ci imporranno il servizio militare”. “Rivolta civile contro la soppressione
della religione”: queste e molte altre le frasi scritte sui cartelli portati dai manifestanti. “Vogliamo dimostrare che siamo uniti e che vogliamo fermare una cosa che ci stanno imponendo con la forza”, diceva Mordechai Seltzer, intervistato da Ynetnews.

La legge al centro dell polemiche, che renderebbe obbligatorio il servizio militare anche per gli studenti di yeshivà, dovrebbe però anche permettere loro di rimandare l’arruolamento fino all’età di 26 anni, con incentivi a chi lo facesse prima. Inoltre, nel primo anno in cui sarà in vigore, dovrebbe essere concesso a una grande parte di questo pubblico (più della metà) di esserne interamente dispensata. Ma contempla anche il crimine di diserzione per chi non vi si sottoponesse. Per Yair Lapid, il ministro delle Finanze, si tratta della “correzione di un errore storico”, commesso a suo tempo da Ben Gurion. Ma per molti – e non solo haredim – è un oltraggio e una violazione della libertà di preghiera. Basta guardare quello che viene postato sui social network in questi giorni per rendersene conto.

E voi che cosa ne pensate? Dite la vostra.