di Ilaria Ester Ramazzotti
I leader di Hamas finanziano con oltre cento milioni di dollari all’anno le brigate Ezzedin al-Qassam, l’ala militare del gruppo. Lo rivela il Times of Israel dell’8 settembre scorso citando fonti israeliane e palestinesi. Di tale somma annua, circa 40 milioni di dollari vengono in particolare spesi per lo scavo di tunnel che servono a far passare terroristi e trafficare armi al confine con Israele o attraverso la penisola del Sinai. Le altre risorse sono invece destinate dai “governanti” di Gaza anche ad acquisire armamenti volti a bypassare il sistema antimissile israeliano Iron Dome e razzi più precisi di quelli usati nel 2014 contro Israele.
Circa il 20 per cento del bilancio del governo di Hamas a Gaza, calcolato in 530 milioni di dollari nel mese di aprile del 2014, viene così investito per ottenere armi di tipo avanzato, armare e addestrare terroristi e costruire tunnel clandestini.
Sono circa mille e 500 i membri di varie brigate dell’organizzazione terroristica che vengono impiegati nella costruzione delle gallerie, tutti pagati con cifre che vanno dai 250 ai 400 dollari al mese, cioè con stipendi relativamente alti per la Striscia dove la disoccupazione è dilagante. Gli occupati ricevono altresì premi e incentivi per rispettare le scadenze fissate dalla leadership militare, mentre i più esperti ottengono salari più alti rispetto ad altri. Nel contrabbando di armi dal Sinai sono inoltre coinvolti anche elementi di gruppi vicini all’Isis.