di Roberto Zadik
In vista delle celebrazioni per il 69esimo anniversario dalla sua nascita, con la festa di Yom Haazmaut, Israele “conta” la sua popolazione che secondo l’Ufficio Centrale delle Statistiche raggiunge gli 8 milioni abitanti e che aumenta ogni anno. A pubblicare i dati del recente studio, il sito Times of Israel, secondo il quale la popolazione israeliana sta crescendo grazie a una serie di fattori. Primo fra tutto un vero boom delle nascite, 174mila bambini in un anno, contro un gran numero di morti, 44mila, e un incremento delle aliyot e con 30mila nuovi immigranti sbarcati nel Paese. Insomma mentre l’Europa, e anche l’Italia invecchia, Israele va come sempre in controtendenza e in un solo anno, la popolazione israeliana, dalle ultime stime, è salita di quasi il 2 percento.
Un dato molto interessante, se si pensa che nel 1948 la popolazione del neonato Stato ammontava a 806mila persone e che dei 15 milioni di ebrei nel mondo, il 43 percento risiede in Israele. In aumento non solo il numero delle presenze, ma anche le aspettative di vita che sono passate da 67 anni per le donne e 64 anni per gli uomini, nel lontano 1949, a 85 anni per le donne e 81 per gli uomini. Cresce la presenza ebraica di 6 milioni e mezzo di ebrei che formano il 74.4 percento dei residenti mentre i quasi 2 milioni di arabi che sono il 20,8 percento della popolazione e altri gruppi etnici né arabi né ebrei che rappresentano il 4 percento del totale della popolazione.
Le cose dagli inizi si sono capovolte e in pochi anni nel Paese sono avvenuti diversi miracoli in tema di dati e cifre. Infatti, mentre nel 1948 il 35 percento era nato nella Palestina Mandataria – il resto erano immigrati superstiti ai lager o alle persecuzioni dell’Europa centro-orientale – ora il 75 percento della gente è nata in Israele e più della metà di essi è ormai israeliana di seconda generazione. Il Paese poi è piuttosto “giovane” in quanto solo l’11 percento è formato da persone con più di 65 anni mentre i 18enni e i teenager formano il 34.6 percento.
Proseguendo con le percentuali, la statistica continua dicendo che la quasi la metà degli israeliani si considera laico, 44 percento, mentre 24 percento si definisce tradizionalista ma non religioso, mentre il 12 percento è religioso e il 9 percento ultraortodosso. Fra la popolazione non ebraica il 52 percento si vede come religiosi mentre il 21 percento sono laici e il 23 percento non molto credenti mentre il 4percento si definisce molto religioso.
Concludendo la città più popolata è Gerusalemme con 865mila residenti mentre la più piccola comunità è Neve Zohar, nella Regione di Tamar, con una popolazione di 71 persone.