di Paolo Castellano
Gli episodi di antisemitismo hanno raggiunto un livello molto alto negli ultimi sette anni, e in generale l’avversione sociale verso i culti religiosi resta a livelli preoccupanti, nonostante una leggera dimunizione nel 2013. È quanto emerge dall’ultima edizione dello studio annuale del Pew Research Center sulla libertà di culto nel mondo, rilasciato a fine febbraio, che riporta come approssimativamente un quarto dei paesi della Terra sia “alle prese con alti livelli di ostilità religiose all’interno dei loro confini”. Come ha illustrato JTA news, il report pone all’attenzione pubblica la crescita drammatica dell’odio verso le principali religioni.
I cristiani e i musulmani, che rappresentano la metà della popolazione mondiale, sono stati esposti maggiormente alle molestie in parecchie nazioni. Tuttavia, lo studio ha evidenziato un “notevole incremento del numero di nazioni in cui gli Ebrei sono stati maltrattati”.
Si è notato che nei 77 Paesi in cui le comunità ebraiche ricevono più offese, le ingiurie provengono soprattutto dai cittadini o da movimenti politici e non dai governi in carica. Lo studio inoltre indica che in Europa le ostilità nei confronti degli Ebrei e dei Musulmani sono state “particolarmente diffuse”.
L’indagine statistica ha rilevato inoltre che i disagi per gli Ebrei si sono verificati in 34 Paesi Europei mentre per i musulmani in 32 stati. Come negli anni precedenti, lo studio ha osservato che la religione è divenuta un serio rischio per le popolazioni che vivono lungo il Medio Oriente e il Nordafrica. Infine, la ricerca ha classificato 198 nazioni e territori secondo i livelli di restrizioni religiose da parte dei governi e le ostilità verso i credenti.
Ricordiamo che il Pew Research è un’organizzazione americana no-profit. Fornisce informazioni sulle questioni sociali monitorando l’opinione pubblica e le tendenze demografiche degli Stati Uniti e del mondo. Il primo studio dedicato al tema dell’antisemitismo fu pubblicato nel 2009.