di Ilaria Myr
“L’ostilità dell’Iran nei confronti di Israele e le sue frequenti appelli alla distruzione dello Stato ebraico sono inaccettabili: Teheran deve cambiare la sua linea”. Lo ha dichiarato la cancelliera tedesca Angela Merkel in una recente intervista al quotidiano israeliano Ynet, in occasione della celebrazione dei 50 anni di relazioni diplomatiche fra Germania e Israele.
“Israele deve cambiare la sua inaccettabile linea nei confronti di Israele. Spero che un giorno chi governa a Teheran arriverà a questa conclusione. Fino ad allora, credo che sia dovere del governo tedesco ripetere questa richiesta senza sosta”.
L’accordo con l’Iran
Nell’intervista Merkel ha ammesso che l’accordo raggiunto sul nucleare con l’Iran lo scorso luglio per ridurre il suo programma atomico non è perfetto, dichiarando che comprende bene l’opposizione israeliana all’intesa.
“Dopo tutto è Israele a essere direttamente minacciata – ha dichiarato a Ynet -, ma veramente tutti noi, nel mondo libero, siamo minacciati da un Iran che si dota di armi nucleari”. Al contempo, però, ammette di avere una posizione diversa rispetto al premier israeliano Netanyahu. “Sono interessata nel continuare a dialogare dei vantaggi e degli svantaggi dell’accordo. Non ignoro comunque il criticismo nei confronti dell’accordo: non abbiamo la certezza assoluta che l’Iran sarà davvero trasparente. E se non aderisse a questo impegno, l’accordo ci consente di ristabilire le sanzioni”.
Israele e Germania: ieri e oggi
Un altro interessante tema affrontato nell’intervista riguarda quanto la Shoah influenzi i rapporti fra Israele e la Germania. “Facciamo un grosso di lavoro di conoscenza della responsabilità della Germania per avere causato una profonda frattura ai tempi della Shoah, nonché nel sottolineare i valori condivisi fra Berlino e Gerusalemme. “la sicurezza di Israele è sempre stata ed è tutt’ora importante per ogni cancelliere tedesco – ha aggiunto -, e così sarà nel futuro. Il mio non è un impegno solo militare, ma p un impegno globale alla sicurezza di Israele. Sicuramente non siamo neutrali”.
La cancelliera ha inoltre condannato la cattiva immagine che Israele ha in Germania, criticando apertamente qualsiasi paragone tra la politica israeliana nei confronti dei palestinesi e la determinazione nazista di cancellare il popolo ebraico. “L’Olocausto come chiaro tentativo di sradicare gli ebrei è un crimine unico. Questo tipo di paragone è totalmente sbagliato e incomprensibile”.
Riconoscendo che in molti casi il suo paese e il governo Netanyahu non hanno la stessa posizione nei confronti del conflitto arabo-israeliano, Merkel dichiara però che “impariamo sempre che Israele è l’unica democrazia nel Medio Oriente. Questo è un punto cruciale, anche se siamo in disaccordo sul tema degli insediamenti”.
Merkel ha poi sottolineato la condivisione di valori esistente fra Israele e Germania. “I valori che ci uniscono sono innanzitutto libertà, democrazia e dignità umana, che concerne ogni uomo e donna. Ci accomunano molti iniziative economiche, così come la cooperazione nell’ambito della difesa. Ma la cosa più importante che ci unisce è la comprensione di base della dignità umana e il suo diritto alla autorealizzazione”.
La cancelliera ha poi lodato l’innovazione israeliana e ha ricordato i suoi tentativi di aggiornarsi sulla ricerca scientifica israeliana, quando abitava nella Germania dell’Est. “Quando lavoravo come fisica soffrivo di questa mancanza di rapporti con Israele fra la Germania dell’Est e Israele, perché non potevo ordinare delle pubblicazioni israeliane. Non avevamo accesso alle fotocopiatrici, così chiesi a uno scienziato americano di mandarmi delle copie dei lavori di colleghi israeliani. Dopo la caduta del muro, nel 1990, fui felice che il parlamento della Germania dell’est, liberamente eletto, scelse di stabilire relazioni con Israele”.
Infine, riguardo alla presenza di molti israeliani in Germania, ha dichiarato: “Sono molto felice che oggi in Germania ci sia di nuovo una ricca e varia vita ebraica. Questo non va dato per scontato, vista la storia tedesca. Sono anche molto felice che molti israeliani visitino la Germania, e specialmente a Berlino. E allo stesso tempo sono felice quando i tedeschi scoprono Israele”.