di Nathan Greppi
Giovedì 1 dicembre a Gori, nella Georgia orientale, è emerso che una sinagoga ha subito atti di vandalismo da parte di ignoti, che hanno rubato e distrutto alcuni dei testi sacri che vi erano al suo interno. Ne dà notizia Ynet.
Le autorità locali hanno iniziato le indagini in cerca dei colpevoli. Se catturati, riceveranno una condanna dai tre ai cinque anni di carcere.
Secondo i media georgiani, la sinagoga era chiusa da Gennaio, perciò il crimine è stato scoperto solo giovedì, quando i membri della comunità ebraica locale sono entrati per pregare.
Oltre a strappare i testi della Torah, i vandali ne hanno gettati in cortile altri dopo averli rovinati. Sempre secondo Ynet, questo è uno scandalo che non ha precedenti nel paese. Ksenia Svetlova, parlamentare israeliana e membro dal Gruppo di Amicizia Parlamentare Israele-Georgia, ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Ero scioccata quando ho sentito della distruzione della sinagoga […] Questo è un precedente pericoloso che va affrontato ora prima che cresca. La Georgia è uno dei paesi con cui Israele ha i rapporti più amichevoli, e ciò rende i fatti ancora più sorprendenti e preoccupanti.”
La presenza ebraica in Georgia, storicamente antica, ammonta oggi a circa 13.000 persone, la maggior parte delle quali vive nella capitale Tbilisi. Molti furono i georgiani che negli anni si trasferirono in Israele. Si calcola che dal 1989 ad oggi più di 21.000 abbiano fatto l’aliyà.