di Redazione
«La chemioterapia è uno strumento inventato dagli ebrei per uccidere i non ebrei. «Le logge massoniche e Israele… devono assumersi la responsabilità e la colpa collettiva del più orribile delitto di tutta la storia dell’umanità». Questa è solo una delle dichiarazioni profondamente antisemite di Ryke Geerd Hamer, al centro in questi giorni delle polemiche per le sue “cure” del cancro non tradizionali, in seguito alle quali sono morte in Italia già due persone solo nell’ultima settimana (una ragazza di Padova e una 34enne, madre di due bambini).
Alla base della sua “Nuova medicina tedesca” la convinzione che la chemioterapia non curi affatto i tumori e che in realtà non di cancro si tratti, bensì di affezioni psicologiche da affrontare in altro modo. Le sue teorie, criticate in molti Paesi – e che gli hanno valso la radiazione dall’ordine, l’imprigionamento in Germania e altrove per le sue azioni – hanno però trovato innumerevoli seguaci in diversi Stati, soprattutto Norvegia, Canada e, purtroppo, anche Italia.
A colpire però non è solo questa teoria, ma soprattutto il legame che essa ha con il mondo ebraico. Secondo Hamer, infatti, come emerge da una serie di lettere scritte tra il 1986 e il 2006 (riportate per intero dal sito Dossier Hamer), da anni gli ebrei usano per i loro simili la sua medicina alternativa e riservano agli altri la perniciosa chemioterapia: «Così gli ebrei hanno potuto sopravvivere al 98%». Invece «il 98% dei malati non ebrei, cioè due miliardi di persone… risultano essere stati “macellati” nel modo più atroce: “olocausto secondo l’uso ebraico”». Sulla Shoah, invece, dice: «Io non credo neanche all’olocausto, per lo meno non nel modo in cui ce l’hanno raccontato e, in questo, non sono ovviamente l’unico. Non credo neppure che l’uomo sia sbarcato sulla Luna, o peggio che le Twin Towers siano state abbattute dagli arabi: su questo, poi, ormai quasi nessuno ci crede più.
Credo che la gente sia così fragile da credere stupidamente a tutte queste cose proprio perché i giornali sono controllati da persone appartenenti, guarda caso, sempre alla medesima comunità religiosa. D’altra parte questi poteri occulti devono per forza avere il monopolio dei principali mass-media perché se non fosse così, se ci fosse un’opposizione, allora ci si accorgerebbe di quanto sia tutto un inganno. Tutte queste discussioni della destra e della sinistra, del socialismo o del capitalismo, sono fandonie: specchietti per le allodole! Al tavolo delle logge siedono, in realtà, tutti insieme appassionatamente, e se la ridono tranquillamente!»
Non solo. Nel 2009 arriva ad affermare che gli aghi delle siringhe usati con la chemioterapia servono in realtà per impiantare nei pazienti microchip che in un secondo tempo vengono attivati tramite satelliti: «È possibile uccidere la gente in modo del tutto discreto, come se fossero morti naturali… si possono anche simulare epidemie».
Le sue teorie deliranti avevano già suscitato una polemica fra i lettori di Mosaico: in seguito a una lettera di un iscritto della Comunità che ne tesseva le lodi come medico, in molti avevano scritto indignati sottolineandone la pericolosità come medico e come uomo.
Teorie, dunque, complottiste della peggiore qualità le sue, che non risparmiano nessuno, ma che vedono, guarda caso, in prima linea gli ebrei. E che la raccontano lunga sulla professionalità e serietà di una persona a cui, come medico, si affidano le persone per curare il “brutto male”.